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ZOLA: DA NAPOLI A LONDRA
“MAGIC BOX” SI RACCONTA

ZOLA: DA NAPOLI A LONDRA <Br> “MAGIC BOX” SI RACCONTA

Oliena, Napoli, Parma, Londra e Cagliari: sono le tappe fondamentali della carriera calcistica di Gianfranco Zola, fantasista del calcio degli anni '90, sbocciato nel Napoli di Maradona ed esploso definitivamente nel Parma. Poi una flessione che lo ha portato in Inghilterra dove ha vissuto una nuova fase della sua vita e dove è diventato l'idolo dei tifosi a suon di gol. Al punto da essere chiamato "magic box" ed essere nominato dalla regina Membro dell'impero britannico. Al Festival dello Sport Zola ha ripercorso il suo viaggio nel pallone con qualche aneddoto gustoso riguardo al suo rapporto con due leggende del pallone come Diego Armando Maradona e Gianluca Vialli. La storia di Gianfranco Zola parte da Oliena, paesino di 7mila anime nel centro della Sardegna dove ha iniziato a tirare i primi calci al pallone: "Devi sempre ricordarti da dove vieni e la tua identità – ha rivelato – perché ti è di aiuto quando sei in mezzo alla tempesta". Nel 1989 arriva al Napoli di Ferlaino e Maradona: "Il primo impatto è stato traumatico – ha ammesso Zola – perché avevo 23 anni, ero alla mia prima esperienza lontano dalla Sardegna ed ero nella squadra più forte d'Italia. Ero molto timoroso, per fortuna ho trovato compagni meravigliosi come Francini e Corradini che mi hanno quasi adottato. Maradona? Quando sono arrivato ha detto "Finalmente abbiamo preso qualcuno più basso di me". Scherzi a parte era una persona completamente opposta rispetto a quella che si vede da fuori: molto umile, molto semplice. Era il più forte al mondo, ma si relazionava con i compagni di squadra in maniera semplice, sempre gentile e pronto ad aiutarci”. Da Napoli al Parma di Nevio Scala dove vincerà la Supercoppa europea e la Coppa Uefa e si consacrerà tra i migliori calciatori italiani degli anni '90: "Anche a Parma - ha continuato Zola - ci sono state delle difficoltà. Sono stato inserito in una squadra che giocava a memoria e voleva vincere lo scudetto. Per un giocatore con le mie caratteristiche non c'era spazio e mister Nevio Scala mi ha cambiato di ruolo, spostandomi attaccante e aveva visto giusto. Ho giocato lì il mio miglior calcio e a un certo punto ero in lizza per vincere il pallone d'oro. Un percorso che mi ha fatto crescere tantissimo". Terminata l'esperienza a Parma, Zola raggiunge a Londra Gianluca Vialli, per giocare nel Chelsea: Avevo delle perplessità – ha ricordato – lasciavo un campionato di altissimo livello per un torneo considerato di livello più basso. Appena messo piede in campo sono stato travolto: l'affetto, la vicinanza e il calore delle persone era incredibile. Non importava il risultato bastava vedessero che tu davi tutto sul campo ed erano contente. Luca era un maestro nello sdrammatizzare quando era il momento giusto e nel fare gruppo. Un leader importantissimo”. Gianfranco Zola ha chiuso la sua carriera nel Cagliari, in Serie B. Una scelta dettata dal cuore che però ricorda ancora come uno dei momenti in cui è stato più fiero di se stesso.
FOTO. Archivio Ufficio Stampa PAT - Alessandro Eccel

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