Secondo l'ultimo rapporto Inail, nei primi otto mesi del 2024 sono state presentate 386.554 denunce di infortunio sul lavoro, con un lieve incremento dello 0,9% rispetto al 2023. Tuttavia, rispetto al 2022, il calo è significativo (-20, 2%). Il numero di casi mortali è stato 680, con un aumento del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. E’ quello che emerge dal nuovo rapporto Inail, presentato oggi alla Camera, secondo cui le denunce di infortuni avvenuti in itinere (nel tragitto casa-lavoro) sono aumentate del 5,2%, mentre quelli avvenuti durante l'attività lavorativa sono rimasti stabili. L'incidenza degli infortuni, in relazione al numero di occupati, è diminuita dell'11,1% rispetto al 2019, confermando un miglioramento a lungo termine. Tuttavia, il numero di decessi per ogni 100mila occupati è sceso solo leggermente (-5,1%). A livello geografico, si osservano differenze significative. Le denunce di infortunio sono in aumento nelle Isole (+2,5%) e al Centro (+1,5%), mentre sono calate leggermente al Sud (-0,2%). In particolare, regioni come la provincia autonoma di Trento (+15,1%) e la Calabria (+4,3%) hanno registrato gli incrementi più consistenti, mentre la Basilicata ha segnato un calo del 4,5% Per quanto riguarda i settori lavorativi, quelli con i maggiori aumenti di infortuni includono l'istruzione (+47,6%), la sanità (+26,5%) e le Costruzioni (+12,2%), mentre per i decessi il settore delle costruzioni ha riportato il numero più alto con 92 casi.
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