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Crosetto: “Il governo continua a lavorare per una soluzione diplomatica”

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Crosetto: “Il governo continua a lavorare per una soluzione diplomatica”

Roma - Il governo italiano “continua a lavorare per una soluzione diplomatica che, per quanto difficile, resta l'unica possibile. Lo fa con il viaggio oggi in corso della presidente del Consiglio in Libano, con le iniziative del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Tajani, con una serie di viaggi, chiamate e contatti continui, assidui e quotidiani, che io stesso ho fatto, sto facendo e farò in questi giorni e nelle prossime settimane. Non ultima, proprio ieri - ha aggiunto Crosetto - una videoconferenza che ho fortemente voluto con il collega francese con i 16 Paesi dell'Unione europea, che fanno parte dei 50 contributori della missione Unifil”. È quanto dichiarato dal ministro della Difesa Guido Crosetto nella sua informativa in Senato sugli attacchi alle sedi della missioni Unifil in Libano. “Da tale conferenza - ha aggiunto - è venuto fuori un messaggio unanime e condiviso da tutti: la missione Unifil in Libano non solo va rafforzata, ma supportata e, allo stesso tempo, vanno rafforzate e rese credibili le forze armate libanesi, Lebanese Armed Forces. Per dirla in una battuta, servono nuove regole d'ingaggio che puntino a modificare e rafforzare la risoluzione n. 1701, datata 2006, che non solo vanno prese in modo unanime e condiviso, ma devono essere sempre fatte rispettare”. A Israele il governo italiano chiede “di aiutarci a rafforzare Unifil e le forze armate libanesi - ha dichiarato il ministro - perché possano svolgere il loro mandato e fare in modo pacifico ciò che ha iniziato a fare adesso con le armi”. “Voglio che sia chiaro e resti agli atti: non è messa in discussione la nostra partecipazione a Unifil - ha evidenziato Crosetto - che proseguirà fino a quando ve ne sarà la necessità e le Nazioni Unite, insieme ai 50 Stati contributori, non decideranno diversamente. Andare via ora non porterebbe alcun beneficio e minerebbe, forse definitivamente, la credibilità stessa delle Nazioni Unite”. (9colonne)


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