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direttore Paolo Pagliaro

Grande attesa per 'I Tre Moschettieri Opera Pop'

Teatro
Dai palchi più prestigiosi agli spettacoli di provincia, lo "Speciale teatro" presenta ogni settimana le novità in cartellone in giro per l'Italia. Tra classici della commedia e della tragedia, opere, One man show, cabaret e "prime", le rappresentazioni teatrali vengono anticipate attraverso una descrizione sintetica dello spettacolo, della sua scenografia e dei suoi autori e interpreti, oltre a un piccolo vademecum con le date e gli orari.

Grande attesa per 'I Tre Moschettieri Opera Pop'

Debutterà il 2 novembre 2024 con la data zero ad Isernia per proseguire poi nei mesi successivi nei più importanti teatri italiani “I Tre Moschettieri – Opera Pop” la nuova versione musicale italiana del più famoso romanzo di Alexandre Dumas prodotta da Stefano Francioni e dal Teatro Stabile d’Abruzzo, (di cui è direttore artistico Giorgio Pasotti). 

“Tutti per uno, uno per tutti!”, il motto simbolo di un’amicizia incorruttibile, si rinnova in questo spettacolo in cui musica, prosa e danza si intrecciano in un racconto coinvolgente ed emozionante con Gio’ Di Tonno, Vittorio Matteucci, Graziano Galatone nei ruoli di Athos, Porthos e Aramis e il tocco innovativo ed elegante di Giuliano Peparini al quale è affidata la Direzione Artistica e la Regia, le Coreografie sono curate da Veronica Peparini e Andreas Müller, la preparazione dei duelli è del Maestro d’Armi Renzo Musumeci Greco, i Testi scritti da Alessandro Di Zio e le Musiche composte da Gio’ Di Tonno, gli arrangiamenti sono di Giò Di Tonno e Giancarlo De Maria che ha curato anche le orchestrazioni.

Lo spettacolo inizia prima dello spettacolo in una fabbrica di scatoloni dove il tempo è scandito dalla monotonia delle azioni da compiere giorno dopo giorno. In questo luogo si intravede un libro dimenticato o forse lasciato lì da qualcuno volontariamente. Un lavoratore lo prende, lo apre e, incuriosito, inizia a leggere appassionandosi subito alla storia e a ciò che questo libro rappresenta, un oggetto sempre più raro in un’epoca dove tutto si smaterializza. La sua voce che legge attira anche gli altri lavoratori che, via via, diventano i personaggi della storia catapultando lo spettatore nella Parigi dell’800.

Giuliano Peparini racconta il suo intento artistico: “Se devo affrontare un argomento storico o mettere in scena la vita di personaggi la cui azione si svolge in un'epoca passata, penso sempre a come farla risuonare nella nostra epoca e a come potrebbe raggiungere il pubblico di oggi. È il caso di Alexandre Dumas, autore e romanziere la cui forza supera il passare del tempo. L'amicizia, le differenze tra classi sociali, l'onore, la vendetta, i segreti e la seduzione sono al centro del romanzo “I Tre Moschettieri” e sono temi ancora attuali nel XXI secolo. Ciò che personalmente mi colpisce dei personaggi di Dumas è il loro modo di crescere ed evolvere continuamente di fronte agli eventi che affrontano. In particolare, un giovane come D'Artagnan che cerca di trovare la sua identità e un posto nel mondo, è di grande attualità per i nostri giovani, una generazione che mette fortemente in discussione i suoi riferimenti e modelli.”

Giò Di Tonno racconta così il progetto che lo vede coinvolto su diversi fronti: “Considero I Tre Moschettieri l’inizio di una nuova vita artistica che mi vedrà sempre più impegnato come compositore. Ho messo tutto mestesso in questo progetto che finalmente vede la luce. Sono felice di portare in scena la storia di amicizia più celebre della letteratura, e di farlo proprio con alcuni amici veri, a cominciare da Vittorio Matteucci e Graziano Galatone con cui ho già condiviso tante avventure, Alessandro Di Zio, autore dei testi, a Renzo Musumeci Greco maestro d’armi e di vita, per finire con un nuovo amico, Giuliano Peparini, col quale sono onorato di lavorare. E ora “In guardia!” I Tre Moschettieri sta per cominciare... e vi sorprenderà!”

Il trionfo dell’amicizia, ma anche il trionfo del potere e dell’ambizione in questa storia senza tempo dove “buoni” e “cattivi” combattono una lotta quasi archetipica mettendo al centro valori quali onore, fedeltà, onestà, troppo spesso messi in crisi dal mito dell’uomo contemporaneo e che i tre moschettieri portano fieri sulla punta delle loro spade. Accanto all’amicizia trova spazio anche l’amore, motore di ogni azione che qui si sublima nell’incontro tra D’Artagnan e Costanza, un amore che verrà spezzato dalla sete di vendetta dell'altra protagonista femminile, la perfida Milady. Il finale, come tutti i finali, riporterà l’equilibrio, ma lo spettatore andrà via con l’amaro in bocca. Chissà, forse perchè i “buoni” sono a un tratto diventati “cattivi”? Oppure perché è proprio la morte l’unico mistero che neanche l’uomo contemporaneo è riuscito a svelare. L’ unico mistero che ci rende microscopici e vulnerabili.  RDS 100% Grandi Successi è la radio partner del Tour. I biglietti sono in vendita su TicketOne. (red – Gil)

“INSULTATI. BIELORUSSIA”, IN SCENA LA TRASPOSIZIONE TEATRALE DEL DOCUFILM DI CATERINA SHULHA

L'attrice-regista nata in Bielorussia mette in scena il suo «bisogna agire». Il testo di un drammaturgo bielorusso. Un leggio e un gruppo di giovani attori diretti da Caterina Shulha per il debutto nazionale di un testo di denuncia: Insultati. Bielorussia. È  la prima esperienza teatrale alla regia per Caterina Shulha una sfida doppia che la vede impegnata anche in scena interpretando il personaggio di Svjatlana Cichanoūskaja la presidentessa bielorussa attualmente in carica che Caterina ha avuto modo di conoscere personalmente e condividere idee e riflessioni sull’attuale situazione.  “Insultati. Bielorussia” nasce come un testo teatrale scritto da Andrei KUREICHIK, drammaturgo bielorusso scappato dal regime. È stato tradotto in più lingue portato in scena in più di 25 paesi nel mondo. 4 anni fa durante la seconda del covid eravamo riusciti a registrare un documentario tratto dal test con un cast d’eccezione, e sono molto felice di continuare a dare voce al popolo bielorusso che combatte contro la dittatura ancora una volta” sostiene Caterina Shulha “Questa volta con un giovane cast, ugualmente bravo, portiamo in scena una lettura sul palco al teatro Golden a Roma, e ne siamo molto orgogliosi. Continuiamo a dare voce anche con l’arte alle proteste iniziate nel 2020 in Bielorussia e alle tematiche di cui purtroppo non si parla più” conclude Shulha. Caterina Shulha, attrice, attivista politica, regista, nata in Bielorussia, a 12 anni si trasferisce in Italia.

Ha iniziato a lavorare nella moda e contestualmente si è iscritta all’università di Arti e Scienze dello Spettacolo presso La Sapienza. E’ nello stesso periodo che scopre la recitazione.  Ha collezionato film e serie tv importanti come Hotel Gagarin di Simone Spada, Il Confine di Carlo Carlei, La vita possibile di Ivano De Matteo, Cetto c’è senzadubbiamente di Giulio Manfredonia, L’uomo del labirinto di Donato Carrisi e La serie tv ispirata al film Tutta colpa di Freud, The land of dreams, protagonista assoluta presentato alla festa del cinema di Roma; Ipersonnia film di Alberto Mascia dove Caterina è la protagonista femminile; “Black out” serie mistery per la regia di Riccardo Donna, su Raiuno, è in preparazione la seconda stagione. Recentemente l’abbiamo vista nella serie ‘IL RE’ in onda su Sky acanto a Luca Zingaretti. Caterina Shulha è molto attiva sul piano politico del suo paese. Collabora e promuove l’opposizione affianco a Svetlana Tikanovskaia la presidente eletta nel 2020. Ha esordito come regista con Insultati. Bielorussia, con Luca Argentero, Carla Signoris, Stefano Fresi, Ambra Angiolini, Giacomo Ferrara, e Ivano De Matteo presentato in anteprima al Trieste Film festival e in altri festival prestigiosi come l’Ortigia Film Festival.  La rappresentazione teatrale è promossa dal progetto “La Voce della Speranza” coordinato da Progetto Sud ETS e finanziato da E.BI.TEMP (Ente Bilaterale Nazionale per il Lavoro Temporaneo). A completare il cast dello spettacolo diretto da Caterina Shulha ci saranno Maria Anolfo, Lorenzo Cervasio, Massimiliano Frateschi, Jessica Piccolo Valerani, Gaetano Solfrizzi, Fabrizio Travesa. (PO red Gil)

 

BEATLESTORY NEL 2025 IN TOUR, UNO SPETTACOLO IMPERDIBILE PER I 60 ANNI DI “HELP!”

«Help, I need somebody, Help, not just anybody, Help, you know I need someone, help». Lo straordinario spettacolo BeatleStory torna in scena per celebrare il sessantesimo anniversario dell'album "Help!". Il tour partirà il 30 gennaio e sarà un grande omaggio alla band più influente della storia della musica rock. Un concerto entusiasmante che, attraverso la favola musicale più bella ed emozionante di sempre, riporterà indietro negli anni '60, quando una band rivoluzionò il mondo con le sue canzoni. BeatleStory è un live show che ripercorre l'intera storia dei Beatles dal '62 al '70, in un concerto con oltre 40 dei loro più grandi successi. Partendo dalle strade di Liverpool, attraversando gli anni della Beatlemania fino ai grandi capolavori in studio, due ore intense di capolavori come: She Loves You, I Want To Hold Your Hand, Twist and Shout, Yesterday, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, All You Need Is Love, Come Together, Let It Be, Hey Jude. Lo show è suddiviso in sei set: Cavern Club - Beatlemania - Shea Stadium - Sgt Pepper - Summer of Love - Abbey Road. Ognuno di questi momenti rappresenta un diverso periodo che ha caratterizzato la storia dei Beatles. Con video d’epoca, costumi fedelmente riprodotti, strumenti vintage e un’incantevole scenografia BeatleStory diventa un ritratto fedele della band, unendo la storia dei Fab Four alla storia di un’epoca. Il direttore del famoso Cavern Club di Liverpool ha dichiarato: «Ho visto i BeatleStory esibirsi diverse volte. La loro performance e l'attenzione ai dettagli sono all'altezza delle migliori tribute band dei Beatles: uno spettacolo eccellente!» Lo show BeatleStory è stato ospitato in diverse trasmissioni televisive, tra le quali "Viva Rai 2" con Fiorello e "Domenica In" con Mara Venier. La band ha partecipato a eventi come il 50esimo anniversario dei Beatles in Italia all'Auditorium Parco della Musica di Roma e all'Arena di Verona con l'orchestra diretta da Beppe Vessicchio. Scritto e diretto da Roberto Angelelli e Patrizio Angeletti, disegno luci di Fabio Galadini, realizzazione costumi di Erica Angeletti,produzione Here Comes The Beat.

TH!NK È  IL NUOVO SPETTACOLO DI ANDREA RIZZOLINI

Un viaggio tra le zone d’ombra della mente, dove il vero si confonde con il falso e vacillano le certezze acquisite. TH!NK è il nuovo spettacolo di Andrea Rizzolini, prodotto da Officine dell’Incanto con la regia di Piero Venesia. Campione del mondo di mentalismo nel 2022 e autore di Incanti, Rizzolini torna nei teatri per un one man show inedito dai pezzi mai visti. Un tour al via il 31 ottobre da Asti (teatro Alfieri); che prosegue il 2 e 3 novembre a Torino (teatro Gioiello); il 5 novembre ad Alessandria (teatro Alessandrino); il 9 novembre ad Alba (teatro Sociale); l’11 novembre a Bologna (teatro Duse); il 13 novembre a Ferrara (teatro Nuovo); il 15 novembre a Padova (teatro ai Colli); il 16 novembre a Modena (teatro Michelangelo); il 19 novembre e Firenze (teatro Puccini) e il 21 novembre a Grosseto (teatro Moderno). Il suo stile unico, abile nel fondere teatro, letteratura e filosofia a illusioni perfettamente congeniate per lasciare il pubblico senza fiato, esplora i limiti di una forma d’arte – il mentalismo - ormai diventata tanto popolare quanto fraintesa. Il mentalismo e suoi trucchi - non più segreti ma finalmente svelati - diventano il mezzo grazie al quale mettere in evidenza le diverse “zone di frizione” che caratterizzano il nostro modo di pensare al mondo: luoghi del pensiero in cui le nostre credenze entrano in contrasto tra loro, dove non è più così ovvio che cosa è reale e che cosa non lo è.  Gigi Proietti sosteneva che a teatro è tutto finto, ma gnente c’è de farzo. TH!NK parte da questo presupposto e lo applica all’illusionismo. Esiste un modo anche per questa forma d’arte di mostrare alle persone, attraverso le nostre finzioni, qualcosa di profondamente umano: spiega il regista dello spettacolo Piero Venesia. Ecco allora che il centro di questo spettacolo non sono più le (presunte) capacità del mentalista, bensì accompagnare il pubblico al limite delle conoscenze date per certe e, lentamente, metterle in discussione.  Venesia e Rizzolini portano insieme sul palco una nuova figura di mentalista. Non più un oscuro personaggio dai poteri soprannaturali, né uno Sherlock Holmes dalle abilità straordinarie, ma un illusionista disposto a ragionare con gli spettatori su quanto loro stessi siano disposti a credere a quello che sentono e che vedono, collocandosi sempre ai confini di quello che le persone in sala ritengono possibile.  Uno spettacolo sovversivo, potente e rivoluzionario che invita gli spettatori a camminare in equilibrio sulla linea che separa la realtà dalla finzione, per arrivare a rendersi conto che si tratta di un confine molto più sfumato di quello che siamo disposti ad accettare. (red)

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