Roma, 21 ott - “Entrare nelle scuole è uno dei principali obiettivi delle attività di Animenta fin dal 2021 sul territorio nazionale. Come recita un frase molto nota, ‘prevenire è meglio che curare’: lavorare sui disturbi alimentari significa saper riconoscere in anticipo una delle principali forme di disagio giovanile. Con queste linee guida vogliamo dimostrare che esiste un modo corretto di parlare di disturbi alimentari a scuola, mettendo in relazione le emozioni e il cibo, aiutando i ragazzi a riconoscere le emozioni che sentono”. Così Aurora Caporossi, presidente Animenta, onlus che insieme a FoodNet ha redatto delle linee guida per la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare, destinate alle scuole, presentate in una conferenza stampa alla Camera. Con Animenta collabora la Fondazione Life on Mind, il cui presidente Maurizio Colombo spiega: “Siamo operativi da una settimana a Legnano, presso le scuole medie, con un‘attività di prevenzione insieme ad Animenta. Queste line guida sono state umanizzate in maniera incredibile, sono molto comprensibili: se venissero adottate in tutte le scuole italiane porterebbero un grandissimo valore aggiunto nel riconoscimento precoce dei sintomi legati ai disturbi del comportamento alimentare. La nostra fondazione – aggiunge - ha tre verticali: il primo obiettivo è quello di fare formazione nelle scuole; il secondo è la parte clinica, abbiamo già degli ambulatori e presto avremo delle residenze per il trattamento dei pazienti, mentre il terzo verte sulla ricerca di possibili soluzioni future per questi disturbi”. A fare gli onori casa Marianna Madia, deputata Pd: “FoodNet e Animenta hanno presentato delle linee guida per prevenire i casi di disturbi alimentari, per aiutare i ragazzi ad evitare di trovarsi in una situazione difficile – afferma - Iniziative come questa, seguite da persone molto competenti come psicologi, psichiatri, nutrizionisti che hanno collaborato a scrivere queste linee guida, sono fondamentali per stare al fianco dei ragazzi, nel momento in cui i disturbi alimentari rappresentano un’emergenza nazionale. Bisogna stare sul campo, e quindi nelle scuole. Poi noi ci auguriamo che si possa arrivare a un finanziamento adeguato del fondo per i disturbi alimentari, cosa che nella scorsa legge di bilancio non c’è stata e che il Pd insieme alle associazioni ha denunciato. Ma è chiaro che quanto più funziona la prevenzione quanto più diminuiscono i costi” conclude la deputata Dem. (PO / Roc) ////
(© 9Colonne - citare la fonte)
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