L’Iran ha ammonito per iscritto gli Stati Uniti della loro “piena responsabilità” e per la loro “complicità” in caso di “aggressione” da parte di Israele, in reazione alle brevissime dichiarazioni del presidente Joe Biden rilasciate venerdì a Berlino. La missione diplomatica iraniana presso le Nazioni Unite a New York ha infatti diffuso una lettera indirizzata al segretario generale dell'ONU Antonio Guterres e alla presidenza svizzera del Consiglio di sicurezza. Nel documento si denuncia “una dichiarazione profondamente allarmante e provocatoria fatta dal presidente degli Stati Uniti durante uno scambio con la stampa a Berlino”  il 18 ottobre. La “dichiarazione” che Teheran mette sotto accusa è la risposta data dal presidente americano ai giornalisti poco prima di partire per Washington. Nell’occasione, Biden ha semplicemente risposto “sì e sì” alla doppia domanda se sapesse come e quando Israele avrebbe risposto agli attacchi iraniani del 1° ottobre.

Dunque, secondo l’ambasciatore iraniano all’Onu Saied Iravani, “Questa dichiarazione provocatoria è profondamente preoccupante perché indica che gli Stati Uniti approvano tacitamente e sostengono esplicitamente l'aggressione militare di Israele contro l'Iran. Gli Stati Uniti saranno quindi pienamente responsabili di fomentare, incitare e consentire qualsiasi atto di aggressione da parte di Israele contro la Repubblica islamica dell'Iran, in flagrante violazione dei principi fondamentali del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite ", avverte il rappresentante di Teheran. all'ONU”. Inoltre, avverte Iravani, l’aiuto militare americano all’alleato Israele, permettendogli di sentirsi “ancora più incitato e incoraggiato a compiere attacchi contro l’Iran, renderebbe gli Stati Uniti complici in queste aggressioni” . Il funzionario iraniano di conseguenza “esige”  che il Consiglio di Sicurezza  “inviti gli Stati Uniti a usare la loro grande influenza per costringere Israele a porre fine immediatamente ai suoi crimini di guerra e alla sua campagna di genocidio contro il popolo palestinese di Gaza e i libanesi”. (22 ott - deg)