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direttore Paolo Pagliaro

CONSIGLIO D'EUROPA: FORZE
DELL'ORDINE RAZZISTE

CONSIGLIO D'EUROPA: FORZE <BR> DELL'ORDINE RAZZISTE

“Durante la sua visita in Italia, la delegazione” della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa “è venuta a conoscenza di molte testimonianze sulla profilazione razziale da parte delle forze dell'ordine in particolare verso la comunità Rom e le persone di origine africana. Queste testimonianze di frequenti fermi e controlli basati sull'origine etnica sono confermate anche dai rapporti delle organizzazioni della società civile e di altri organismi di monitoraggio internazionali specializzati”. E’ quanto emerge dal rapporto sull’Italia dell’Ecri, adottato il 2 luglio e pubblicato oggi. “Tuttavia, le autorità non raccolgono dati adeguatamente disaggregati sulle attività di fermo e di controllo della polizia, né sembrano essere consapevoli dell’entità del problema, e non considerano la profilazione razziale come una forma di potenziale razzismo istituzionale” si legge nel rapporto, in cui l’Ecri osserva che “la fiducia da parte dei gruppi di interesse è significativamente minata anche da una serie di accuse di cattiva condotta della polizia nei confronti di persone appartenenti a minoranze etniche”. Ad esempio, in uno studio condotto nel 2022 tra persone con esperienza di migrazione, in cui è stato chiesto agli intervistati in quale tipo di ufficio pubblico avessero subìto la maggior parte delle discriminazioni, “i commissariati di polizia sono stati la risposta più comune (con il 45,8% degli intervistati che hanno subito discriminazioni). I migranti hanno riferito, ad esempio, il rifiuto dell’accettazione delle loro richieste di asilo senza un motivo, di avere subito la distruzione dei loro documenti, di aver subito abusi verbali durante le procedure negli uffici immigrazione dei commissariati di polizia e, in alcuni casi, di aver subito violenze da parte degli agenti di polizia. L'Ecri ha anche ricevuto segnalazioni di vari tipi di abusi da parte della polizia nei confronti dei Rom, compresi i bambini Rom, con insulti e violenze, anche durante le operazioni di polizia nei loro insediamenti”. In questo contesto, l'Ecri “si rammarica del fatto che negli ultimi anni poco o niente sia stato fatto per garantire una maggiore responsabilità nei casi di abusi razzisti o LGBTI-fobici commessi da agenti della Polizia di Stato, Carabinieri e altri agenti delle forze dell’ordine”. Immediata  la replica del governo, con il premier Giorgia Meloni che su X commenta: “L’Ecri, organo del Consiglio d’Europa, accusa le forze di polizia italiane di razzismo? Le nostre Forze dell’Ordine sono composte da uomini e donne che, ogni giorno, lavorano con dedizione e abnegazione per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, senza distinzioni. Meritano rispetto, non simili ingiurie”. Infine, l’organismo esprime preoccupazione “per le narrazioni politiche convenzionali che promuovono una cultura di esclusione più che di integrazione ed inclusione dei migranti. Tra gli esempi di tali discorsi politici e altri discorsi pubblici non solo vi sono commenti negativi sulla presenza di rifugiati, richiedenti asilo e altri migranti, ma anche attacchi verbali nei confronti di esponenti della società civile che forniscono sostegno ai migranti e critiche indebite volte a minare l'autorità dei singoli giudici che decidono su casi legati all’immigrazione”.  (PO / Roc)

 

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