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direttore Paolo Pagliaro

NUCLEARE, DA CALENDA
PDL POPOLARE

NUCLEARE, DA CALENDA <BR> PDL POPOLARE

“La realtà è che il ritorno dell’Italia al nucleare sarebbe il fatto fondamentale per avere energia economica, indipendente e verde. Oggi un quarto dell’energia elettrica europea è prodotta con il nucleare: si stanno costruendo sessanta centrali nucleari e noi stiamo perdendo questo treno. Allora, siccome il governo non si muove, noi lanciamo una proposta di legge di iniziativa popolare che da oggi possono firmare tutti, sul sito di Azione e degli altri promotori dell’iniziativa, perché dobbiamo dare il segnale che non è più possibile che gli italiani paghino l’energia tanto, inquinino tanto e siano dipendenti moltissimo da paesi che spesso hanno problemi e quindi fanno salire enormemente il costo dell’energia”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, illustrando alla Camera la proposta di legge di iniziativa popolare, promossa insieme a Radicali Italiani e altri soggetti, dal titolo “Il nucleare nel mix elettrico nazionale ora”. La proposta invita il governo ad adottare, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi di riassetto normativo, che dovrebbero prevedere tra l’altro  che “nel mix di generazione elettrica sia opportunamente valorizzata l’energia nucleare come tecnologia idonea al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti”, e “che sia autorizzata la costruzione di centrali dotate di reattori nucleari della tecnologia più avanzata commercialmente disponibile, cioè la terza generazione a fissione, nonché, in futuro, delle tecnologie oggi ancora in via di sviluppo o certificazione, quando ne sia assicurata la disponibilità commerciale”. Tra i  soggetti promotori la Fondazione Luigi Einaudi: “Abbiamo depositato questa Proposta di legge di iniziativa popolare per dire sì al nucleare. Oggi sappiamo che il nucleare di nuova generazione costituisce un tassello fondamentale da inserire all'interno di una più ampia e diversificata strategia. Una soluzione dunque non per sostituire le rinnovabili, ma da integrare ad esse. Ciò consentirebbe al nostro Paese di affrontare le sfide legate alla transizione ecologica, alla sicurezza e all’autonomia energetica, mantenendo un settore industriale nazionale competitivo” ha detto il presidente della Fondazione, Giuseppe Benedetto, durante la presentazione alla Camera. (Roc)

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