Le devastanti inondazioni che hanno colpito il sud-est della Spagna nella notte tra martedì e ieri hanno causato la morte di almeno 158 persone tra cui diversi bambini. Il bilancio potrebbe però aggravarsi ulteriormente in quanto all’appello mancano ancora decine di persone. Lo stesso ministro delle Politiche Territoriali, Angel Victor Torres, ha avvertito che questo bilancio, il più alto dall'alluvione che provocò 300 morti nell'ottobre 1973 nel paese, “aumenterà perché presupponiamo che ci siano molti dispersi
Dei morti accertati, 92 sono stati identificati nella sola regione di Valencia, la più colpita. Secondo le autorità, altri due decessi sono stati registrati nella vicina regione di Castiglia-La Mancia e un terzo in Andalusia. L’area colpita dalla tempesta assomiglia questa mattina a un teatro di guerra con centinaia di automobilisti reduci da difficili ore in isolamento forzato, e migliaia di cittadini arroccati ai piani alti delle loro case. Altre migliaia di persone non sono potute rientrare nelle proprie case la notte scorsa, e questa mattina non si contano i cumuli di auto ammassate, trasportate dalla corrente, nonché le strade allagate, le linee ferroviarie e le vie di comunicazione interrotte. Nel tardo pomeriggio di ieri 115.000 persone erano ancora senza elettricità e poco meno di 120.000 erano ancora senza collegamento telefonico.
Il presidente della regione di Valencia, Carlos Mazon, ha dichiarato che i servizi di emergenza hanno effettuato “200 operazioni di soccorso terrestre e 70 aeree” con elicotteri durante la giornata e che erano stati assistiti tutti i sopravvissuti da recuperare bloccati sui tetti. Il governo ha dichiarato un lutto nazionale di tre giorni a partire da oggi. Nella giornata odierna, la “dana”, ovvero la particolare tempesta provocata da un fronte freddo isolato in quota, continuerà a perdere intensità, anche se mantiene ancora cinque comunità e Ceuta sotto allarme giallo, il minimo su una scala di tre. Si tratta dell'Andalusia, Castilla y León, Catalogna, Estremadura e, ancora, la Comunità Valenciana, epicentro del disastro. Si prevedono piogge abbondanti, anche se non più torrenziali, che complicheranno la ricerca delle persone e la ricostruzione delle infrastrutture. Da Bruxelles, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha assicurato che l’Unione europea è “pronta ad aiutare la Spagna”. (31 OTT - DEG)
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