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IRAN: SARA’ VENDETTA
MA SI PARLA DI TREGUA

IRAN: SARA’  VENDETTA <BR> MA SI PARLA DI TREGUA

L'Iran avrebbe intenzione di dare una risposta “definitiva e dolorosa” al recente attacco di Israele al suo territorio, probabilmente prima delle elezioni presidenziali statunitensi del 5 novembre. Così una “fonte anonima ad alto livello” riportata dalla CNN. Si tratta di una decisa inversione di rotta rispetto alle precedenti dichiarazioni provenienti da Teheran che in qualche modo avevano cercato di “minimizzare” l’attacco israeliano, arrivando ad escludere una risposta iraniana.

Intanto, sul fronte diplomatico, il primo ministro libanese, Najib Mikati, si è detto moderatamente ottimista sulla possibilità che venga decretata una tregua in Libano. A quanto riferito da Mikati, l'inviato americano Amos Hochstein gli avrebbe lasciato intendere che un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah sarebbe possibile prima delle elezioni presidenziali americane del 5 novembre. “Hochstein ha evidenziato che potremmo essere in grado di raggiungere un cessate il fuoco nei prossimi giorni, prima del 5 del prossimo mese”, ha dichiarato il premier ad interim al canale libanese Al-Jadeed. Hochstein, inviato degli Stati Uniti per il Libano, e Brett McGurk, consigliere della Casa Bianca per il Medio Oriente, incontreranno la leadership dello Stato ebraico proprio “per discutere questioni come una risoluzione diplomatica in Libano, nonché le modalità per porre fine al conflitto a Gaza”, ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller.

Anche il canale televisivo pubblico israeliano Kan ha pubblicato quella che presenta come una proposta di cessate il fuoco, datata 26 ottobre. Questo piano, ha riferito, prevederebbe il ritiro delle truppe israeliane dal Libano entro sette giorni dall'entrata in vigore del cessate il fuoco. Sarebbe inoltre attuata la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'Onu, secondo la quale armi e soldati sono banditi dalle zone di confine del Libano meridionale, ad eccezione dell'esercito libanese che avrebbe il compito di monitorare il rispetto della risoluzione. Secondo il canale televisivo israeliano N12, i membri del gabinetto di sicurezza israeliano riunitisi martedì sera avrebbero ritenuto che gli obiettivi dell'offensiva in Libano siano stati raggiunti e che sia giunto il momento di ottenere la cessazione delle ostilità.

Intanto ieri pomeriggio l'esercito israeliano ha effettuato una serie di raid aerei nelle regioni libanesi di Baalbek e Nabatiyé, dopo aver emesso ordini di evacuazione alla popolazione. Da quanto si apprende sarebbero stati colpiti i depositi di carburante di un'unità logistica di Hezbollah nella valle della Bekaa.

Da parte sua, il Ministero della Sanità libanese ha segnalato undici morti e quindici feriti a Sohmor, a sud-est di Beirut, nella Bekaa occidentale. Dodici persone sono state uccise anche a Beit Salibi, nella regione di Baalbek, e otto a Bednayel, a ovest di Beirut, secondo  l'Agenzia nazionale d'informazione libanese. (31 OTT - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)