Roma, 31 ott - Dai tre giorni degli Stati generali sulla salute e la sicurezza sul lavoro “sono emersi intanto la necessità di una strategia nazionale sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori; che serve naturalmente implementare gli organici affinché ci sia un maggior controllo; che serve investire di più non solo sulla formazione, ma sulla cultura della prevenzione e dunque utilizzare la tecnologia al servizio. Da questo punto di vista possiamo dare attuazione alla direttiva europea sull’AI Act in modo trasversale, per mettere la tecnologia al servizio degli infortuni e della prevenzione delle malattie professionali”. Così Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, al termine dei lavori che degli Stati generali che per tre giorni hanno messo di fronte politica, istituzioni, parti sociali e categorie di imprese per ragionare di sicurezza sul lavoro. Intelligenza artificiale e tecnologia sì, ma senza che però questo deresponsabilizzi in qualche modo i controllori e anche le imprese dall’adeguarsi alle normative. “Infatti - aggiunge Gribaudo - abbiamo anche parlato di criteri premianti: bisognerebbe valorizzare chi fa formazione di qualità e invece, come dire, mettere all'angolo chi fa cattiva impresa, questo è fondamentale. Così come sarà fondamentale ragionare sul tema dei subappalti, dove si concentra il maggior numero degli infortuni sul lavoro”.
(PO / Sis)
(© 9Colonne - citare la fonte)