“Secondo le indagini di Eurostat, - si legge oggi su Avvenire - il treno piace, e anche molto, alle persone che viaggiano. Piace nonostante la vera concorrenza sia presente solo nel nostro Paese perché in altri, come in Spagna si è appena affacciata sulla scena, ed in altri ancora arrivando. In altri Paesi si assiste ad un trasferimento del modello di viaggio low cost dalla strada ai binari, come sta avvenendo su alcune tratte della Germania con Flixtrain, divisione ferroviaria del più famoso Flixbus. Il viaggio in treno ha anche il vantaggio di essere più competitivo, almeno su determinate distanze, del trasporto aereo che negli ultimi anni presenta due tipologie di problematiche: i ripetuti ritardi – che comportano spesso la perdita della coincidenza – ma anche i prezzi esorbitanti in determinati momenti dell'anno, a partire dalle vacanze di Natale. Certo, viaggiare nel Belpaese, nel 2023 è un'abitudine radicata: sono stati oltre 197 milioni i passeggeri che hanno usufrutto dei ser-vizi di trasporto aereo commerciale transitati negli scali, da rotte nazionali e internazionali, con una crescita del 20% sul 2022. Abbiamo fatto meglio dell'Europa dove la crescita è stata “solo” del 19%. Il treno piace perché fondamentalmente green (non interrogandoci da dove provenga l'energia elettrica che lo alimenta, ovviamente) mentre camion, bus urbani e pullman a lunga percorrenza generano oltre il 6% delle emissioni totali di gas serra dell'Ue e più del 25 % delle emissioni di gas serra del trasporto su strada. L'aviazione, da parte sua, è responsabile di circa il 3% delle emissioni globali di anidride carbonica” scrive il quotidiano. (red)
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