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direttore Paolo Pagliaro

POLICASTRO: AGGRESSIONE
BRUTALE CONTRO MAGISTRATI

POLICASTRO: AGGRESSIONE <BR> BRUTALE CONTRO MAGISTRATI

 

“Il crescendo di attacchi contro i magistrati un po’ impressiona”, “inquietano alcuni toni usati da vertici istituzionali”, “, credo la magistratura non abbia mai subìto questo trattamento. È’ a tutti gli effetti un novum” e delle parole di Musk “si resta sbigottiti”, “già aveva esternato contro i pm di Palermo. Non parliamo di un potente o di un miliardario qualunque. Ma di uno dei padroni del mondo: in grado di orientare, condizionare, a livello globale, pubblica opinione, consensi, affari, cybersicurezza, relazioni tra Stati. È sorprendente che chi rappresenta le istituzioni italiane non stigmatizzi quell’intromissione con fermezza”. Così Aldo Policastro, neo procuratore generale di Napoli, nella Corte d’Appello più grande d’Italia e d’Europa, in una intervista a Repubblica. “’Sentenze abnormi’, ‘decisioni pregiudiziali’, ‘giudici comunisti’, ‘vadano a fare politica’. Ora anche ‘crociata immigrazionista’. C’è un’aggressività brutale usata contro le toghe. Mentre l’attività e le decisioni dei colleghi del Tribunale di Roma, sui trattenimenti dei migranti, rientrano pienamente nei compiti della giurisdizione e rispettano anche il diritto europeo e internazionale come previsto dalla Costituzione, fondamento del nostro Stato di diritto”. Basteranno le pratiche a tutela, in Csm, per i magistrati sotto attacco? “C’è un rischio reale per alcuni giudici. In più, è sconfortante che invece di discutere eventualmente delle decisioni di un collega, si debba parlare del suo privato”. La linea del ministro Nordio le sembra coerente? “Massimo rispetto e doverosa collaborazione. Ma da alcune scelte, l’abuso d’ufficio cancellato, le restrizioni per le intercettazioni, l’interrogatorio anticipato per gli indagati (laddove non c’è uso di violenza) che aumenta i rischi di inquinamento di prove o di ritorsioni sui testi, mi pare venga fuori l’idea che non tutti sono uguali di fronte alle legge. Mentre le carceri restano un inferno, sovraffollate e dimenticate, esiste un diritto per i galantuomini e uno per i briganti?”. (13 nov - red)

 

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