Torna al Teatro Olimpico la Parsons Dance ospite della stagione dell’Accademia Filarmonica Roman da oggi a domenica. Dopo il successo di due stagioni fa, la compagnia fra i protagonisti della modern dance, torna nella capitale, con il nuovo tour che attraversa l’Italia dal titolo Balance of Power. Special guest la danzatrice Elena D’Amario che si unisce per l’occasione alla compagnia, con cui ha danzato come prima ballerina in tutto il mondo per oltre 10 anni.
Fondata nel 1985 dal genio creativo dell’eclettico coreografo David Parsons e del lighting designer Howell Binkley, Parsons Dance è una tra le poche compagnie che, oltre a essersi affermate sulla scena internazionale, è riuscita a lasciare un segno nell’immaginario contemporaneo e a creare coreografie divenute veri e propri “cult” della danza mondiale. Una danza che è forza dirompente, arte carica di energia e positività, acrobatica e comunicativa al tempo stesso. Solare, emozionante, divertente. L’elevata preparazione atletica dei ballerini, guidata dalla maestria di David Parsons nel dare anima alla tecnica, è stata, sin dagli esordi, tra gli elementi distintivi della compagnia. I loro spettacoli sono stati accolti e applauditi in oltre 445 città e 30 paesi nei cinque continenti.
Balance of Power – tour 2024 include sei pezzi coreografici – amati classici del repertorio di Parsons Dance e due novità – in un mix che valorizza l’intera compagnia e i suoi singoli elementi. Al centro del programma saranno infatti presentati, per la prima volta in Europa, due nuove produzioni del 2024: The Shape of Us e Juke. The Shape of Us, è l’ultima creazione di David Parsons, che Elena D’Amario danzerà oltre che a Roma anche nelle date di Milano e Pescara, in una coreografia che Parsons ha creato ispirandosi proprio alla fisicità e al talento della nota artista. The shape of us è un viaggio dall’alienazione alla connessione, con la musica del gruppo elettronico sperimentale Son Lux, guidato da Ryan Lott, che ha ricevuto una nomination all'Oscar per la colonna sonora del film premio Oscar 2023 Everything Everywhere All At Once. I ballerini si esplorano scoprendo la reciproca bellezza e i loro legami comunitari. “È sempre un grande onore e un immenso privilegio per me essere al centro della geniale creatività di David” dice Elena D’Amario. “Tornare a danzare con la Parsons Dance è ogni volta una emozione profonda e incredibile, e potermi esibire di fronte al pubblico italiano all’Arcimboldi di Milano, proprio al debutto del tour, e poi al Teatro Massimo di Pescara, la mia città natale, e infine al Teatro Olimpico di Roma, la mia città di adozione, lo è ancora di più”. “Dopo i tanti anni in cui Elena ha ballato con noi in tutto il mondo, averla di nuovo a bordo nel tour Italiano è davvero fantastico”, dice con entusiasmo Parsons. “Appena ho conosciuto Elena ho subito apprezzato la sua passione, la sua energia, la sua dedizione e la continua ricerca della perfezione. Non solo, anche il suo altruismo: perché Elena non balla solo per sé, ma per gli altri, donando tutta sé stessa e condividendo letteralmente l’arte della danza con il suo pubblico. Per questo continua a ispirare me e tanti altri coreografi”.
L’altra novità, Juke - commissionato a Jamar Roberts, già ballerino dell'American Dance Theatre di Alvin Ailey e coreografo residente- è invece un omaggio a Spanish Key, tratto dall’album Bitches Brew (1970) del leggendario jazzista Miles Davis, e agli anni ‘70, con le forme psichedeliche che creano una cornice per far risaltare il talento dei singoli danzatori. Balance of Power, la coreografia che dà il titolo al nuovo tour 2024, sottolinea l’importanza del potere dell’equilibrio, nella vita e sul palcoscenico. Si tratta di un recente assolo di David Parsons di grande successo, creato nel 2020, in periodo di pandemia, in collaborazione con il compositore/percussionista italiano Giancarlo De Trizio. Per l’occasione l’assolo sarà danzato da Elena D’Amario. Balance of Power mette in luce l’intrigante equilibrio di potere tra musicista, danzatore e coreografo. Ogni movimento ha un suo corrispettivo sonoro ed è perfettamente accordato a uno specifico suono delle percussioni, dall’inizio in sordina fino al frenetico finale. Tutte le creazioni di David Parsons portano il segno di una straordinaria teatralità e di un lavoro fisico che si trasforma in virtuosismo e leggerezza. Fondamentale nella storia della compagnia il ruolo del pluripremiato lighting designer Howell Binkley (vincitore, tra gli altri, di un Tony Award per il musical di Broadway Hamilton) che, con la semplicità e l’efficacia delle soluzioni sceniche date dalla padronanza dell’utilizzo della luce, ha sempre esaltato le creazioni coreografiche di David Parsons. Tra le pietre miliari del loro repertorio – che non poteva mancare anche in questo tour la famosissima ed iconica Caught, coreografia che Parsons creò per sé stesso nel 1982 definita dalla critica “una delle più grandi coreografie degli ultimi tempi”: un assolo mozzafiato, sulle note di Let The Power Fall di Robert Fripp, nel quale il danzatore sembra sospeso in aria grazie a un gioco di luci stroboscopiche. Un altro classico del programma (sarà danzato in alternativa a Balance of Power) è Takademe (1996), assolo creato da Robert Battle quando era ballerino della compagnia, che mescola umorismo e movimento acrobatico in una decostruzione accorta dei ritmi della danza indiana Kathak; forme chiare e salti propulsivi imitano le sillabe ritmiche vocalizzate della partitura sincopata di Sheila Chandra. Chiude il programma un lavoro di Parsons che mette in luce la sua affascinante visione artistica: Whirlaway, commissionato nel 2014 per celebrare Allen Toussaint, il fenomeno musicale di New Orleans. Sulle note che spaziano dal rock al blues, passando per tutta la gamma del jazz, la coreografia è un continuo alternarsi di assoli, passi a due, a quattro, a sei, a otto, con coppie che si rimescolano continuamente, come se si divertissero spensieratamente in una danza giocosa. (14 nov - red)
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