Roma, 15 nov - L’Osservatorio di Pavia ha analizzato tutti i post dedicati su Facebook e Instagram  dal 1agosto 2023 al 31 luglio 2024 i rappresentanti del mondo politico italiano di Camera, Senato, governo e province autonome di Trento e Bolzano, regioni, le 10 città più grandi d'Italia e ha estratto tutti i messaggi relativi alla violenza allo stile contro le donne. Il risultato della ricerca, come spiega Monia Azzalini, responsabile settore Media e Genere dell’Osservatorio di Pavia, “dimostrano che su oltre 100mila  post di Facebook e oltre 100mila post di Instagram, l’attenzione per la tematica è su Facebook dell’1,2% e su Instagram dell’1,5%. Vuol dire che la comunicazione politica è sulla sua tematica piuttosto limitata”. Il dato più interessante, secondo Azzalini, “è che sono soprattutto le donne poi, ad occuparsi del tema: 63% su Facebook e 64 su Instagram. E si comunica di violenza maschile contro le donne soprattutto il 25 novembre – giorno dedicato al contrasto alla violenza di genere, ndr -  in cui si concentra il 9,3% dei post. Si comunica soprattutto in occasione di discussioni di leggi, per esempio nel settembre, ottobre, novembre del 2023, perché sono stati i periodi in cui l'Italia si sono introdottele modifiche del Codice Rosso, sono stati discussi e poi approvati i ddl antiviolenza prima e poi è diventata legge la 162 del 2023”. Per quanto riguarda gli uomini, invece,  “comunicano più delle donne in occasione delle ricorrenze, prima di tutto il 25 novembre, ma anche l’8 marzo”.  In generale, spiega la responsabile dell’Osservatorio di Pavia, “la comunicazione nella maggior parte dei casi è molto chiara, ma anche nella maggior parte molto poco approfondita, e questo riguarda più i post degli uomini. Ci sono anche alcuni messaggi fuorvianti, come per esempio nei messaggi che contengono forme di sessismo benevoli”.  Infine, per quanto riguarda il piano antiviolenza nazionale, “è un piano estremamente dimenticato: sul totale dei post che nel complesso erano tra Facebook e Instagram tra 3615 solo l’1% menziona il piano di violenza nazionale”. 

(PO / Sis)