E’ l’8 ottobre del 1967 quando Ernesto Guevara de la Serna, più noto come Che Guevara, venne catturato dall'esercito boliviano, assieme ad altri guerriglieri, nelle foreste attorno al villaggio di La Higuera, a circa 150 chilometri da Santa Cruz. Il leggendario comandante rivoluzionario si arrese dopo essere stato ferito alle gambe. Il capo dell'esecutivo boliviano René Barrientos, appena informato della cattura, ordinò l'esecuzione e diffuse un comunicato in cui affermava che Guevara era morto in combattimento, invece l’agente della Cia Felix Rodrìguez, che aveva diretto la caccia ed intendeva chiedere istruzioni ai propri superiori, ordinò la reclusione del prigioniero nella piccola scuola del paese, dove passò la notte. Ciò non salvò la vita al “Comandante” che venne giustiziato nel primo pomeriggio successivo. Con la morte del “Che” si chiude forse definitivamente la stagione del “romanticismo rivoluzionario”. La figura di Guevara è infatti assurta alla dimensione del "mito", essendo divenuto un'icona di livello internazionale per milioni di persone vicine ai suoi stessi ideali. Basti dire che la fotografia scattata il 6 marzo 1960 dal fotografo Alberto Korda e da questi regalata all'editore italiano Giangiacomo Feltrinelli è diventata una delle immagini più famose del XX secolo, tanto da essere considerata la più riprodotta in assoluto della storia della fotografia.
(© 9Colonne - citare la fonte)