di Paolo Pagliaro
L’ascetismo digitale significa stare connessi meno di un’ora al giorno. Lo pratica solo il 4% dei minorenni e non è chiaro se si tratta di una scelta o di una costrizione. In compenso 3 adolescenti su 10 trascorrono online più di 10 ore al giorno; quasi il 40% fra le 5 e le 10 ore.
Un sondaggio Demopolis commissionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” e presentato in occasione della giornata mondiale dell’infanza conferma che la vita parallela - quella in rete - ha preso definitivamente il sopravvento. A tal punto che nella graduatoria delle preoccupazioni dei genitori la dipendenza da web e smartphone precede la violenza, il bullismo, il consumo di stupefacenti, il naufragio scolastico.
Sul futuro che attende i ragazzi ci sono aspettative molto diverse, e verrebbe da dire per fortuna: mentre il 73% dei genitori non si aspetta niente di buono, tra i diretti interessati prevale ancora l’ottimismo, anche se la maggioranza non è plebiscitaria ed è in calo di 8 punti rispetto a un anno fa.
Della vita dei figli i genitori conoscono il rendimento scolastico, e un po’ anche come trascorrono il tempo fuori casa. Ma gli adulti – affermano gli adolescenti intervistati da Demopolis - non conoscono le nostre paure, non sanno se abbiamo o meno un partner. Non hanno idea di che cosa facciamo online, e di cosa beviamo quando usciamo. Siamo perfetti sconosciuti.