Alle 22.39 del 9 ottobre 1963 un'enorme frana di roccia di circa due chilometri quadrati di superficie e 260 milioni di metri cubi di volume, da anni in movimento sulle pendici del Monte Toc, dietro la diga del Vajont, tra il Friuli e il Veneto, precipita nel sottostante lago artificiale sollevando un'onda di 230 metri d'altezza e 50 milioni di metri cubi di materiale solido e liquido in sospensione. La metà (circa 25-30 milioni di metri cubi) di questa massa enorme scavalca la diga, abbattendosi nella sottostante valle del Piave, provocando la distruzione di cinque paesi situati presso lo sbocco del torrente (Longarone, Pirago, Rivalta, Villanova, Faè) e mutando radicalmente la geografia della zona. I morti sono 1908 (di cui 1450 solo a Longarone), a cui vanno aggiunti i 10 caduti sul lavoro durante gli anni di costruzione della diga.
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