Roma, 21 nov - “Non c’è mai stata una fase, un momento più adatto di questo, per discutere dei temi fondamentali e così cari al dibattito a sinistra: il lavoro e l'unità delle forze popolari progressiste. È chiaro che sessant'anni dopo dalla proposta sul Partito unico dei lavoratori, il concetto di lavoro e le condizioni dei lavoratori sono cambiate profondamente. Il Partito democratico ha deciso di mettere al centro della sua iniziativa politica il tema del lavoro come misura di sviluppo per il paese, del rapporto con le organizzazioni sindacali ed è diventato un terreno di forte e aspra dialettica tra le forze delle opposizioni e maggioranza di destra e il governo”. Così la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, in occasione dell’incontro dedicato a Giorgio Amendola, a 60 anni dalla proposta di un Partito unitario dei lavoratori. “Noi abbiamo voluto riportare al centro del dibattito politico il lavoro attraverso proposte concrete e coraggiose ben sulla proposta sul salario minimo – prosegue Braga - per il riconoscimento di una retribuzione giusta perché sappiamo bene che oggi per troppe persone avere un lavoro non garantisce più condizioni di vita accettabili e per molte, soprattutto giovani, soprattutto le donne”. Di grande attualità anche l’altro tema, ricorda Braga, “la collaborazione con le altre forze politiche del campo progressista, che ci tocca molto da vicino, con la spinta testardamente unitaria, che il Partito democratico ha scelto come cifra della sua azione politica”. E che in Parlamento “ha trovato sponda e possibilità di realizzazione con altre forze di opposizione, costituendo una premessa e ci auguriamo la base di una possibile alleanza elettorale per costruire l'alternativa a questa destra”. Prospero Cerabona, presidente della Fondazione Giorgio Amendola, aprendo i lavori si era colpito da come “resta invariata oggi l’esigenza unitaria le medesime ragioni per stare insieme per fare la differenza nel destino del nostro Paese”, per scongiurare “il rischio sempre più concreto che possa venire minryo quel patrimonio di valori che sono alla base della Costituzione antifascista”.
(PO / Sis)
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