Roma, 26 nov - R ecarsi sulla tomba del proprio figlio o della propria figlia, uccisa dal padre, e dover leggere “accanto al nome di un angelo, il cognome di assassino”. E’ il grido di dolore di una mamma siciliana, Giovanna Zizzo, madre di Laura, vittima di violenza, raccolto da una proposta di legge stilata da Azzurro Donna, il movimento di Forza Italia che si occupa delle tematiche di genere, presentata questo pomeriggio alla Camera. “Abbiamo raccolto un grido di dolore e una richiesta di aiuto che è partita dalla Sicilia: le la segnalazione ci è arrivata grazie al Sottosegretario Matilde Siracusano che ha ascoltato una mamma, la mamma di Laura, che avrebbe il desiderio di togliere il cognome dell'assassino alla sua bambina, che è stata uccisa dal padre” ha spiegato la deputata forzista Catia Polidori, segretario di Azzurro Donna. Una possibilità che manca, “perché oggi si può togliere già il cognome ai figli, ma non post mortem. Quindi abbiamo pensato di fare questa proposta dove si dà la possibilità di farlo fare anche in assenza della mamma, ma in presenza di parenti quantomeno fino al secondo grado”. Il sottosegretario Matilde Siracusano ha ricordato che “ieri abbiamo purtroppo celebrato la giornata in cui facciamo dei bilanci drammatici. Lo sforzo compiuto fino a oggi è stato massivo, con un atteggiamento di responsabilità da parte della politica, perché noi siamo riusciti a mettere in campo anche strumenti efficaci per quanto riguarda la repressione e prevenzione, che però purtroppo non bastano. Io in qualità di sottosegretario ai rapporti del Parlamento italiano, mi impegnerò affinché questa proposta possa essere calendarizzata nel più breve tempo possibile, anche perché abbiamo già registrato la massima condivisione anche dalle altre forze politiche, quindi siamo convinti di poter avviare un iter con la più ampia condivisione”. Toccante la testimonianza della mamma di Laura, Giovanna Zizzo: “Finalmente avete ascoltato il grido del dolore di noi mamme, zie, perché credetemi, sono veramente tanti coloro che purtroppo trovano orribile guardare quella lapide dove c'è scritto il cognome dell'assassino accanto al nome di un Angelo. Io non l'ho fatto scrivere dall'inizio, mi sono rifiutata, ho lottato tantissimo. Gli altri miei figli che hanno vissuto l'orrore di quella notte hanno cambiato il loro cognome, nel 2019, pensando che anche per Laura sarebbe stato possibile, invece non è stato così. Non è stato facile: oggi ringrazio Dio perché finalmente forse sarà data la dignità giusta che spetta ad ogni vita, in questo caso alla mia bambina e a tutti gli angeli come lei”.
(PO / Sis)
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