La Russia “è stata costretta” a dimostrare la potenza del nuovo supermissile a capacità nucleare Oreshnik, lanciato una settimana fa su Dnipro, in risposta agli attacchi contro le regioni di Bryansk e Kursk condotti con missili a lunga gittata di fabbricazione occidentale. Lo ha ribadito quest’oggi il presidente russo Vladimir Putin nel corso del vertice dell'Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) in Kazakistan. Il leader del Cremlino ha sottolineato che Mosca è consapevole del fatto che “L'uso di queste armi senza la partecipazione diretta del personale militare e degli specialisti militari dei paesi NATO è semplicemente impossibile”. Un concetto già espresso dal presidente russo, che nei giorni scorsi ha parlato di un “salto di qualità” nella partecipazione della NATO al conflitto. Ma, ha assicurato Putin, “La Russia sa quante armi straniere già possiedono le forze armate ucraine e quante altre si prevede di trasferirne”. (DEG / SEGUE)
Roma, 28 nov - Soprattutto, però, Putin ha parlato della svolta strategica determinata dall’entrata in scena del missile Oreshnik, del quale “non esistono omologhi al mondo, ed è certo che non appariranno presto”. Il presidente russo ha quindi assicurato che tale vettore “È impossibile abbattere” e che, anche quando lo si usa privo di una testata nucleare, per la solita energia cinetica qualsiasi cosa da lui colpita “Si trasforma in polvere”. Dunque, ha aggiunto Putin, con l’uso massiccio dei missili Oreshnik, “la potenza d’impatto è paragonabile a quella delle armi nucleari. Il sistema è in grado di colpire anche oggetti altamente protetti situati a grandi profondità”, ha avvertito Putin spiegando che il supermissile è un’arma multi-testata che può colpire decine di bersagli alla volta ad una velocità di dieci Mach. In questo modo, ha detto Putin, “La temperatura degli elementi raggiunge i quattromila gradi. Per rendere l’idea, sulla superficie del Sole ci sono da cinquemila a seimila gradi e mezzo. Pertanto, tutto ciò che si trova nell’epicentro dell’esplosione viene distrutto, si trasforma in particelle elementari, diventa polvere”.
Putin ha quindi sostenuto che la Russia attualmente ha diversi sistemi Oreshnik, che sono stati messi in produzione in serie e che il Ministero della Difesa e lo Stato Maggiore stanno già selezionando gli obiettivi in Ucraina: potrebbero essere i centri decisionali a Kiev. Ma non è tutto – ha aggiunto il leader del Cremlino - in quanto la Russia ha nel proprio arsenale anche i missili ipersonici Kinzhal e Zircon. “La loro produzione è in aumento ed è in pieno sviluppo”, ha assicurato Putin, aggiungendo che il missile X-101 è un analogo di Storm Shadow, SCALP e Taurus, ed “ha una testata paragonabile in potenza, ma supera significativamente in portata ciascuno dei sistemi di fabbricazione europea”, ha specificato, sottolineando che la Russia “produce dieci volte più missili di tutti i paesi della NATO. E l'anno prossimo la produzione aumenterà di un altro 25-30%”, ha aggiunto.
Putin ha inoltre ribadito il concetto da lui espresso a più riprese negli ultimi mesi ovvero che le attuali autorità in Ucraina sarebbero illegittime: “Dopo tutto, non si sono svolte le elezioni – ha argomentato il presidente russo -. E da un punto di vista puramente legale, non hanno nemmeno il diritto dare ordini alle forze armate, poiché sono usurpatrici del potere. In altre parole, anche coloro che eseguono questi ordini diventano complici di crimini di questo tipo”. (28 NOV – DEG)
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