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direttore Paolo Pagliaro

Il collasso migratorio
figlio delle guerre

Il collasso migratorio <BR> figlio delle guerre

di Paolo Pagliaro

Dice il ministro egli Esteri Tajani che in Siria si rischia un collasso migratorio con la fuga di milioni di persone verso il Libano e verso l’Europa. I primi segnali della nuova emergenza umanitaria si avvertono anche in Italia: tra i naufraghi che approdano a Lampedusa o sulle coste della Calabria, i siriani erano il 6% un anno fa e sono il 20% oggi.
La guerra mondiale a pezzi di cui parla Papa Francesco sta producendo, oltra che morte e distruzione, anche l’esodo di intere popolazioni. In nove anni il numero delle persone sotto protezione in tutto il mondo e quasi raddoppiato, passando dai circa 60 milioni del 2014 ai 117 milioni dell’anno scorso. La cifra complessiva fornita dall’UNHCR comprende divere categorie di fuggitivi: ci sono i rifugiati, i richiedenti asilo, gli sfollati interni.
La Siria con quasi 14 milioni di persone in fuga è il paese che più contribuisce alle migrazioni forzate, seguita dall’Ucraina, dal Sudan, dal Venezuela , dall’Afghanistan , dalla Repubblica Democratica del Congo, dalla Colombia e dalla Palestina, dove è in fuga il 100% della popolazione.
I paesi che nel mondo ospitano il maggior numero di persone sotto protezione originarie di un altro stato sono l’Iran (che ne ospita circa 4 milioni), la Turchia, la Colombia, la Germania e il Pakistan.
Quanto all’Italia, la novità sono i 170 mila ucraini accolti dopo l’aggressione russa. Ma come dimostra una ricerca multidisciplinare pubblicata da Donzelli con il titolo “La solidarietà discreta” , negli aiuti – dalle semplici donazioni fino all’accoglienza presso la propria abitazione – gli italiani non fanno distinzioni tra i rifugiati ucraini e quelli provenienti da Medio Oriente e Africa. Questa è una buona notizia che smentisce tanti luoghi comuni.

(© 9Colonne - citare la fonte)