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direttore Paolo Pagliaro

LA DEMOCRAZIA PREVALE
IN COREA DEL SUD

LA DEMOCRAZIA PREVALE <BR> IN COREA DEL SUD

La democrazia sudcoreana ha resistito al tentativo di riportare la nazione a un passato dittatoriale che si credeva passato per sempre. Nel cuore della notte appena trascorsa, 190 deputati della maggioranza e dell'opposizione hanno respinto all'unanimità la legge marziale dichiarata in vigore poche ore prima dal presidente conservatore Yoon Suk Yeol (NELLA FOTO). Il parlamento è stato sostenuto nella sua decisione da una folla inferocita che ha riempito le strade di Seul e che ha gremito le vie adiacenti all'Assemblea nazionale, circondata da poliziotti e soldati che alla fine hanno saggiamente deciso di battere in ritirata. A Yoon non è rimasto altro da fare che accettare la decisione rimangiandosi il suo tentativo di colpo di stato.

L'ultima volta che era stata imposta la legge marziale era stata nel 1980 a Gwangju, nel sud. Su ordine dell’autoritario presidente Chun Doo-hwan (1980-1987), i paracadutisti repressero violentemente un movimento pro-democrazia. L'operazione provocò centinaia di morti. Ammettendo la sconfitta, Yoon – abbandonato anche dai suoi principali collaboratori, compreso il capo dello staff, Chung Jin-suk, e il suo consigliere per la sicurezza nazionale, Shin Won-sik, che si sono dimessi – ha comunque ribadito il suo appello all'Assemblea nazionale affinché metta fine alle attività "scandalose" che, a suo dire, starebbero paralizzando le funzioni del governo. Il presidente è ora minacciato di essere sottoposto alla procedura d’impeachment a meno che non si dimetta spontaneamente, come hanno affermato i componenti di una coalizione di parlamentari, i quali hanno specificato che è in via di preparazione un disegno di legge in tal senso, che sarà votato entro 72 ore.

“Il parlamento dovrebbe concentrarsi sulla sospensione immediata dei lavori del presidente per approvare al più presto un disegno di legge sull'impeachment”, ha detto questa mattina ai giornalisti Hwang Un-ha, uno dei parlamentari della coalizione anti-Yoon.

Il leader del Partito del Potere Popolare, partito al potere di Yoon, ha anche chiesto il licenziamento del ministro della Difesa Kim Yong-hyun e le dimissioni dell'intero governo.

Intanto nel paese sono previste altre proteste con la più grande coalizione sindacale della Corea del Sud, la Korean Confederation of Trade Unions, che ha in programma di tenere una manifestazione a Seul. Il sindacato, ha giurato di scioperare finché Yoon non si dimetterà.

Secondo diversi analisti, il tentativo di golpe attuato da Yoon potrebbe essere stato influenzato anche dalla necessità del presidente di arginare il tracollo della sua popolarità. Questo ex procuratore conservatore, era stato infatti stato eletto per la prima volta nel 2022 con uno scarto risicatissimo di voti, ma da allora la sua popolarità è crollata, con valutazioni positive appena superiori al 10%. (4 DIC - deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)