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Turismo delle radici, in Sicilia un bilancio sullo stato dell’arte

Turismo delle radici, in Sicilia un bilancio sullo stato dell’arte

Riscoprire il valore delle comunità siciliane emigrate nel mondo, mettere in rete le realtà associative che curano i rapporti con gli italo discendenti all’estero ed infine creare una forte interazione tra il Turismo delle radici e le politiche turistiche. Sono questi gli spunti di riflessione emersi dal convegno “Memoria Identità Ritorno” che si è tenuto ieri pomeriggio nell’Aula Cannizzaro dell’Università di Messina, organizzato dal Messina Tourism Bureau per fare il punto dello stato dell’arte del turismo delle radici in Sicilia. “Il turista delle radici non viaggia per vedere ma per sentire, provare emozioni”, è questo il punto di partenza per investire sulle potenzialità del settore, creare sinergie, valorizzare strumenti operativi e far sì che gli 80 milioni di italo discendenti nel mondo ritrovino i luoghi dei loro antenati e riallaccino legami profondi con la cultura, le tradizioni, l’identità delle terre di origine. Dopo i saluti del sindaco metropolitano di Messina Federico Basile e l’introduzione ai lavori del professor Filippo Grasso (vice presidente MTB), di rilevante interesse la relazione del consigliere di Ambasciata Giovanni Maria De Vita responsabile del Progetto Italea del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. De Vita ha spiegato cos’è Italea: il programma di promozione del turismo delle radici, lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno del progetto PNRR e finanziato da NextGenerationEU che mira ad attrarre italiani all’estero e italo-discendenti intenzionati a scoprire i luoghi e le tradizioni delle proprie origini, fornendo un insieme di servizi per agevolare il viaggio in Italia.

Si è poi soffermato sui grandi numeri registrati nel 2024 da Italea. La piattaforma Italea.com fornisce infatti una serie di servizi e informazioni per i viaggiatori che vanno alla scoperta delle origini ma è anche uno strumento importantissimo per ri-creare quei legami tra la terra dei “nonni” e le nuove generazioni. Per promuovere il Turismo delle Radici è fondamentale - come emerso nel corso dei lavori- fare rete sia tra le istituzioni che con le associazioni e le comunità. Gli esperti hanno approfondito gli aspetti legati all’economia del turismo di ritorno, ma anche all’esigenza della formazione degli operatori del settore e della digitalizzazione dei comuni. Ulteriori spunti sono stati forniti dalla testimonianza del sindaco di Limina Filippo Ricciardi: un comune con 731 residenti ma oltre 1300 iscritti all’Aire nonché dall’intervento dei rappresentanti delle agenzie di viaggio e degli operatori turistici. Le molteplici iniziative realizzate nel 2024 Anno delle Radici Italiane nel mondo hanno portato alla consapevolezza della necessità di coordinare le azioni sul territorio e di fare rete. Con questi obiettivi il Messina Tourism Bureau ha promosso l’istituzione della Rete Metropolitana dei Comuni per il Turismo delle Radici che in meno di un anno è diventato uno strumento strategico ed operativo ed un modello di governance che ha riscosso l’interesse e la condivisione da parte di tante altre realtà territoriali, siciliane e non, e che si propone di dare stabilità ad un settore importante anche negli anni a seguire. (Rob - 4 dic)

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