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1917: la fucilazione di Mata Hari

15/10/

1917: la fucilazione di Mata Hari

E’ il 15 ottobre del 1917 allorché a Vincennes, fuori Parigi, la ballerina olandese Mata Hari viene giustiziata da un plotone di esecuzione per aver fatto da spia a favore della Germania. Margaretha Geertruida Zelle aveva 41 anni. Nonostante tanti ufficiali francesi dei quali fu amante, interrogati, la difesero, dichiarando di non averla mai considerata una spia, il processo si concluse con la condanna alla pena capitale. Va sottolineato che durante il procedimento la donna, messa di fronte a prove inoppugnabili, dovette ammettere di essere stata ingaggiata dai tedeschi, di aver ricevuto inchiostro simpatico per comunicare le sue informazioni, ma di non averlo mai usato - avrebbe gettato tutto in mare - e di non avere trasmesso nulla ai nemici, malgrado 20.000 franchi ricevuti dal console von Kremer, che ella, sostenne, considerò solo un risarcimento per i disagi patiti durante la sua permanenza in Germania nei primi giorni di guerra. Fatto sta che quel 15 ottobre la donna venne condotta in una nebbiosa mattina al castello di Vincennes dove, al braccio di suor Marie, Mata Hari si avviò con molta fermezza al luogo fissato per l'esecuzione, salutata, come è previsto, da un plotone che le presentò le armi. Ricambiato più volte il saluto con cortesi cenni del capo, fu blandamente legata al palo; rifiutata la benda, poté fissare di fronte a sé i dodici fanti, reduci dal fronte, ai quali era stato assegnato il compito di giustiziarla: uno di essi, secondo regola, aveva il fucile caricato a salve. Degli undici colpi, otto andarono a vuoto - ultima galanteria dei militari di Francia - uno la colpì al ginocchio, uno al fianco e il terzo la fulminò al cuore: il maresciallo Pétey diede alla nuca un inutile colpo di grazia. Nessuno reclamò il corpo: trasportato all'Istituto di medicina legale di Parigi, sezionato, fu presto sepolto in una fossa comune.

(© 9Colonne - citare la fonte)