Agenzia Giornalistica
direttore Paolo Pagliaro

“Botta e Risposta tra i giovani”
… e Padre Botta

Libri
Ogni settimana uno scaffale diverso, ogni settimana sarà come entrare in una libreria virtuale per sfogliare un volume di cui si è sentito parlare o che incuriosisce. Lo "Speciale libri" illustra le novità delle principali case editrici nazionali e degli autori più amati, senza perdere di vista scrittori emergenti e realtà indipendenti. I generi spaziano dai saggi ai romanzi, dalle inchieste giornalistiche, alla storia e alle biografie.

“Botta e Risposta tra i giovani” <br>… e Padre Botta

In “Botta e risposta con i giovani su sesso e altri argomenti scomodi” (Cantagalli editore) Padre Maurizio Botta risponde a domande vere, di giovani veri che chiedono cose vere sulla vita, i rapporti con gli altri, l’amore, il sesso, la società, Dio e molto altro. Le risposte sono semplici e chiare, non evitano il confronto con giri di parole che confondono le idee, sono risposte vere come le domande. Domande scomode, a cui molti preferirebbero non rispondere, che non possono essere censurate o ignorate, come purtroppo spesso è stato fatto, espressione di un desiderio di verità potente e sincero: Perché la Chiesa dovrebbe decidere ciò che deve fare una persona? Perché un bambino innocente deve soffrire, dov’è Dio? Perché dovrei seguire una religione? Non è un raccontino buono solo a consolare chi non capisce le cose? Perché se Dio ci ha dato la possibilità di fare sesso questo è considerato un peccato? Perché la Chiesa è contro i gay? Se per voi - giovani o adulti che siate - la verità è scontata, non leggete questo libro.  Se invece avete ancora la curiosità e la voglia di cercarla, la verità, allora questo è il libro che fa per voi. Padre Maurizio Botta è prefetto dell’Oratorio Secolare San Filippo Neri e viceparroco a Santa Maria in Vallicella. Insegna religione nella scuola secondaria di primo e di secondo grado. È autore di libri per i ragazzi, tra i quali: Il ritmo della lumaca (Piemme); Quel cretino di un cristiano (San Paolo); Sto benissimo soffro molto (ESD).

 

 

SPECIALE LIBRI: L’ISLAM NELLE SFIDE DELLA SOCIETA’ MODERNA  

Roma, 6 dic - Un libro per accorciare le distanze tra l’Islam e le moderne società occidentali, favorendo la conoscenza reciproca per estirpare pregiudizi. “L’Islam nelle sfide della società moderna” di Mahmoud Asfa, edizioni Unicopli, è stato presentato ieri alla Camera dei deputati su iniziativa della deputata del Movimento 5 Stelle, Stefania  Ascari. Un libro, spiega l’autore, giordano di origini palestinesi e rappresentante dell’Islam moderato a Milano, è orientato verso la comunità musulmana di seconda generazione, ma anche al popolo italiano, perché purtroppo c'è tanto pregiudizio sulla fede, sulla religione musulmana. Ed è anche una guida per queste seconde generazioni che vivono in Italia e vivono un Islam completamente diverso da quello dei loro nonni o genitori. Un invito alla conoscenza, al rapporto con le altre fedi”. Secondo Abd Al-Sabur Gianenrico Turrini, docente ed esperto di Economia e Finanza Islamica, “è fondamentale fare una precisa distinzione tra quello che dice il testo sacro e quello che invece è il retaggio e politico di paesi islamici o di cultura o di subculture”. Il libro fa degli esempio per quanto riguardava la donna: il Corano pone in una condizione di parità di diritto assoluta la donna rispetto all’uomo, cosa ben diversa di quelli che sono invece i retaggi patriarcali e misogini ma che non hanno nulla a che vedere con l'islam, ma magari con retaggi subculturali che non sono propri, come in Arabia Saudita in Iran”.  Altra grande fonte di discordia e stereotipi è la traduzione del termine jihad in guerra santa:  “Io negli anni, tanti ormai che frequento l'islam e gli islamici, da cattolico non ho ma trovato aria di guerra – spiega Sergio Daniel, un passato da sindaco del comune di Varedo per 10 anni - La guerra Santa la nomina chi la vuole, ma la vuole chi non vuole bene al progresso della società. Io dopo 10 anni di attività di sindaco mi sono interrogata su come era andata la mia attività e mi sono accorto che la categoria di società che avevo poco gratificato erano purtroppo i giovani e il tema dei giovani è uno dei temi che a cui Asfa si è posto nello scrivere questo libro Ed è uno dei temi che dobbiamo affrontare tutti assieme, noi adulti, perché dobbiamo lasciare l'eredità della conoscenza reciproca nel rispetto reciproco e possiamo serenamente pregare insieme in chiesa, moschea, sinagoga, per strada, dove vogliamo, ma prendiamo insieme perché siamo figli dello stesso padre”. Purtroppo, ha concluso Stefania Ascari, “c'è tantissima ignoranza e poca informazione, e soprattutto tanti pregiudizi che sono dettati proprio  da questa mancanza di base di conoscenza. Quindi l'obiettivo delle istituzioni e del legislatore, che è il primo che deve studiare, è dare informazioni corrette e stimolare la conoscenza reciproca, soprattutto abbattere tutti quei germi dell'intolleranza che se non eliminati subito degenerano purtroppo in contesti di violenza, di odio che portano solo a divisioni e a diseguaglianze a danno veramente di tutti. Questo in primis le istituzioni devono impedirlo”. 

 

SPECIALE LIBRI: DA PIOVENE AD OGGI, UN NUOVO “VIAGGIO IN ITALIA” 

Viaggio in Italia, pubblicato da Altreconomia nel 2024, è il risultato di quattro anni di viaggio nell’Italia di oggi, e nasce dall'idea di ripercorrere le tappe di Viaggio in Italia, l’eccezionale reportage di Guido Piovene, pubblicato per la prima volta nel 1957. Obiettivo dell'opera è attraversare tutte le province italiane, immergersi nella storia e nell’eredità di Piovene, senza retorica e senza scadere nel didascalico. L'Italia raccontata da Piovene è quella del Dopoguerra e della ricostruzione e del boom economico, un Paese carico di energia, di progetti per il futuro, e di ottimismo, un’atmosfera che oggi non possiamo che invidiare in questa Italia densa di malumori, di rancori, di meschinità, senza una visione e una speranza nel futuro. Ma sebbene a uno sguardo contemporaneo l'Italia di Piovene potrebbe apparire lontanissima e superata, quello che Pino Ippolito Armino e Tonino Perna vogliono cogliere attraverso il loro viaggio non è un generico cambiamento, persino ovvio dopo settanta anni, ma l’essenza, la rilevanza di ciò che muta l’anima e la struttura di un luogo. Un viaggio che mira a sfidare la caducità, l’evaporazione, l’accelerazione dei cambiamenti nel nostro tempo. 

 

 

 SPECIALE LIBRI: LO SGUARDO DI NARCISO. CARLO LEVI TRA CINEMA E FOTOGRAFIA

 la Fondazione Carlo Levi e la Casa Editrice Effigi ha portato a Più Libri Più Liberi il volume “Lo Sguardo di Narciso. Carlo Levi tra cinema e fotografia”.  Il libro, che è articolato concettualmente in due sezioni - dedicata l’una ai rapporti di Carlo Levi con la fotografia, l’altra al suo poliedrico impegno nel cinema - è il risultato di una serie di ricerche avviate da studiosi provenienti da varie discipline (storici, storici dell’arte, della fotografia e del cinema, letterati, antropologi) nell’ambito delle attività promosse dalla Fondazione Carlo Levi. Nella prima sezione, la ricognizione di una parte del consistente patrimonio di immagini (più di 10.000) raccolte da Levi nel corso di tutta la sua vita ha permesso di ampliare in una direzione nuova il già vasto orizzonte di indagine su un intellettuale (pittore, scrittore, politico) presente da decenni negli studi sul Novecento e che si offre ogni giorno di più all’interrogazione dei nostri tempi. Nella sezione dedicata al cinema, i contributi ripercorrono i diversi filoni sin qui affrontati dalla critica letteraria e cinematografica: dalla ricostruzione meticolosa del lavoro di Levi per la “settima arte”, all’analisi dei significativi punti di confluenza fra la scrittura per il cinema e l’evoluzione del suo pensiero storico-antropologico, sino all’influenza che la sua figura autoriale ha esercitato nel cinema documentario di carattere sociale ed etnoantropologico.  Il volume è arricchito da 177 fotografie e da una una bio-iconografia che racconta la vita di Levi, materiale nella maggior parte inedito e tratto dal Fondo Fotografico Carlo Levi. La pubblicazione è stata realizzata grazie al contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali.

 

SPECIALE LIBRI: INCONTRI CHE CAMBIANO LA VITA, IL CINEMA DI ADOLFO BARTOLI

Per Edizioni Artdigiland esce il libro “Incontri che cambiano la vita. Il cinema di Adolfo Bartoli, artigiano della luce”, a cura dello studioso e critico del cinema Gerry Guida, prefazione di Luciano Tovoli, presidente AIC - Autori Italiani della Cinematografia. Il volume, che prosegue l’ormai ultradecennale collana Artdigiland dedicata ai maestri della luce italiani e non solo, sarà disponibile sulle principali piattaforme on line e sul sito dell’editore a partire dal 5 dicembre.  Bartoli aveva definito se stesso “artigiano della luce” nel titolo di questo volume fortemente desiderato e portato a compimento con l’ultima delle moltissime testimonianze arrivata dall’Australia pochissimi giorni prima dell’improvvisa scomparsa. Se da un lato è doloroso che Adolfo non abbia potuto presentare con soddisfazione il proprio libro, dall’altro siamo felici di veder realizzato un progetto da lui tanto consapevolmente voluto e che tanto arricchisce la storia di un cinema italiano meno conosciuto.L’avventura professionale di Adolfo Bartoli, declinata in tutto il mondo, lo ha visto districarsi con disinvoltura e con lo stesso rigore sia nelle grandi che nelle piccole produzioni. Dopo aver mosso i primi passi come tecnico, consolida il suo apprendistato al servizio del talento di Pasqualino De Santis in film come Gruppo di famiglia in un interno di Luchino Visconti o Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, affinando le proprie qualità di operatore con l’autore della fotografia Cristiano Pogány. Con il regista e produttore Gianfranco Bernabei, quindi, solca i mari dell’Australia e della Polinesia dando vita a reportage documentaristici di raro fascino (Tutti in pista nel Sesto Continente,  Il grande oceano di Capitan Cook), per passare definitivamente, con i produttori e registi Ovidio G. Assonitis e Charles Band, all’agognato status di autore della fotografia, dividendosi tra gli Stati Uniti e l’Est Europa, in film di genere (Il pozzo e il pendolo, Vampire Journals o le saghe dei Puppet Master e Trancers) che sapranno conquistare nel tempo nuove generazioni di spettatori. Sul finire degli anni ’90 firma la fotografia di The Second Jungle Book: Mowgli & Baloo, la più importante produzione internazionale, in termini di budget, a cui prende parte. Quella di Bartoli è stata una carriera atipica se confrontata con quelle dei suoi colleghi italiani: è fuori dai confini nazionali che il suo nome trova la definitiva consacrazione, seppure non manchino nel cinema italiano sue immagini raffinate come quelle de Il mercante di stoffe di Antonio Baiocco, titolo a cui era particolarmente legato (in copertina nel libro). Legatissimo all’AIC - Autori Italiani della Cinematografia, di cui era diventato vicepresidente, anche lontano dai set ha saputo mantenere intatta tutta la sua passione per il cinema: allestendo la sua personale collezione di cimeli cinematografici e macchine da presa d’epoca (con l’amico Maurizio Maggi) o documentando con interviste video le carriere di decine e decine di maestranze e colleghi, perché, come amava ripetere, nulla andasse perduto dell’irripetibile stagione che aveva vissuto.

 

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