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direttore Paolo Pagliaro

Verso il 2025
con poca fiducia

Verso il 2025 <br> con poca fiducia

di Paolo Pagliaro

Di quanto è accaduto quest’anno nel mondo ricorderemo  la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti,  l’escalation della guerra a Gaza e in Libano, il perdurare di quella tra Russia ed Ucraina. Qualcuno ricorderà anche Valencia devastata dall’alluvione e la crisi politica in Francia e in Germania.  E’ l’esito del  sondaggio di Demopolis, che ha analizzato il 2024  nella memoria dell’opinione pubblica.
Se dal mondo lo sguardo si sposta sull’Italia, la graduatoria è per molti versi soprendente e fotografa un diffuso malessere.
A segnare l’anno che si chiude sono infatti, per la maggioranza degli intervistati, le difficoltà della sanità pubblica e la crisi dell’industria dell’auto. Il 58% ricorderà la crisi climatica con le alluvioni e la tromba d’aria di Porticello, con l’affondamento della barca del magnate inglese Mike Lynch. Tra gli eventi positivi, la maggioranza assoluta cita il trionfo del tennis italiano, con Sinner numero 1 al mondo. 1 su 3 cita il boom del turismo.
Dice l’Istituto diretto da Pietro Vento che l’anno politico in Italia è stato contraddistinto, per il 68%, dal peso crescente della Premier Giorgia Meloni. Più di 4 intervistati su 10 segnalano la progressiva polarizzazione del quadro politico intorno ai 2 principali partiti, FdI e PD, e il divorzio tra Conte e Grillo nel Movimento 5 Stelle. Ulteriori citazioni riguardano  lo scontro Governo sindacati e per il caso Boccia-Sangiuliano.
Demopolis ha verificato infine gli stati d’animo che prevalgono pensando al nuovo anno in arrivo. L’incertezza ha la meglio sulla speranza e sul senso di stanchezza.  Ma ciò che manca è soprattutto la fiducia, che oggi accompagna le attese di meno di 3 italiani su 10.

(© 9Colonne - citare la fonte)