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L’accanimento disumano contro i profughi del mare

L’accanimento disumano contro i profughi del mare

di Vittorino Beifiori

La sentenza che ha assolto Salvini va accettata come tutte le altre. Al massimo si puó fare qualche considerazione, senza discreditare la magistratura, l'indispensabile cardine indipendente di un ordinamento democratico.
Essendo stata emessa  in prossimitá del Natale, si poteva sperare di passarlo tranquilli, senza le stantie esternazioni sulla magistratura infiltrata da comunisti. La lotta alla magistratura nemica é iniziata invece con piú vigore e tracotanza. Qualche membro del governo, a partire dalla capa, inculca l'idea di una magistratura frenante, politicizzata e settaria. Emergono idee preoccupanti, come quella del ministro della Giustizia, che il processo al Capitano non si sarebbe nemmeno dovuto cominciare; il Capitano proclama che la sua assoluzione significa la vittoria del suo partito, addirittura dell'Italia. Non precisa quale Italia, perché evidentemente non lo sa, essendo abituato a sparare slogan senza senso.
 Il governo sembra impegnato a voler puntigliosamente mandare qualche disperato in Albania nel tempo natalizio. Un incomprensibile accanimento disumano in giorni in cui tutti, anche i non credenti, avvertono un clima di allentamento dei contrasti.
Occorre insistere contro il concetto, si fa per dire, di questo governo che tutta l'immigrazione sia illegale, che tutte le persone disponibili all'accoglienza siano in combutta con gli scafisti e con i lager libici, indirettamente agevolati proprio dall'Italia. Salvo poi occupare in chiesa i banchi dei farisei, approffittando di preti compiacenti e dei numerosi don Abbondio dei nostri tempi.
Le migliaia di morti affogati  e sepolti nel Mediterraneo non suscitano alcun sentimento umano di pietá negli attuali governan
Ció é dimostrato dalla lotta senza quartiere, subdola e cinica, condotta nei confronti delle ONG.
La disumanitá del Capitano, che ha tenuto lontani da un porto sicuro per oltre due settimane dei disgraziati , pretende che gli Italiani siano tonti al punto da credere che quelle 147 Persone avrebbero costituito un pericolo per la sicurezza dell'Italia.
Occorre  ribadire che le migrazioni fanno parte della natura dell'uomo e non vanno accettate solo per motivi politici, ma anche economici.
Che nella dignitá tutti gli uomini sono eguali e che le diseguaglianze vanno combattute, non favorite e tantomeno cronicizzate.

 

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