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direttore Paolo Pagliaro

IL NUOVO ALLUNAGGIO
‘PARLERA’’ ITALIANO

IL NUOVO ALLUNAGGIO <BR> ‘PARLERA’’ ITALIANO

E’ iniziato il viaggio di LuGRE (Lunar GNSS Receiver Experiment), il payload innovativo interamente progettato e realizzato in Italia per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana, frutto della collaborazione tra ASI e la NASA per sperimentare le connessioni da e verso la luna. La missione congiunta segna un importante passo avanti nelle missioni spaziali preparatorie per il programma lunare americano ARTEMIS. LuGRE è un ricevitore di navigazione satellitare di ultima generazione, sviluppato per l’Agenzia Spaziale Italiana dall’azienda Qascom, con il supporto scientifico del Politecnico di Torino.  Oggi, alle ore 7,11 italiane, è stato lanciato con successo dal Kennedy Space Center sul lander privato Blue Ghost, sviluppato negli USA dalla società Firefly, insieme a nove payload americani.  Dopo circa un mese, LuGRE entrerà in orbita lunare per poi atterrare sul nostro satellite nei primi giorni di marzo. LuGRE è una missione sperimentale particolarmente sfidante, destinata a testare nuove tecnologie cruciali per le future missioni lunari e per l’esplorazione spaziale profonda.  La missione ha come obiettivo la ricezione dei segnali dei satelliti di radio-navigazione GPS e Galileo dalla Terra e da e verso la Luna, grazie ad una tecnologia avanzata chiamata Software Defined Radio Receiver, che permette di misurare con precisione la posizione nello spazio, anche in ambienti molto lontani dal nostro pianeta. Questo contribuirà significativamente alla preparazione di missioni lunari permanenti. “Inizia un viaggio davvero sfidante per Lugre e per l’Italia, a conferma del ruolo sempre più preponderante del nostro Paese per agevolare – sottolinea il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Teodoro Valente - la presenza umana nella nuova esplorazione lunare. Una nuova missione che va a rafforzare i rapporti strategici con gli Stati Uniti e con la NASA.  Lugre è chiamato a testare strumentazione e capacità di navigazione sfidanti con l’obiettivo di provare a infrangere il Guinness world record, attualmente in vigore, posto a metà strada tra Terra e Luna: nessuno fino ad oggi ha mai osato queste distanze. L’esperimento scientifico dell’ASI aprirà la strada ai futuri sistemi di navigazione per l’esplorazione permanente sul nostro satellite naturale, testimoniando ancora una volta tutta la capacità del nostro settore spaziale con l’offerta di un Made in Italy e di una ricerca a livelli elevati e in grado di dare risposte tecnologicamente avanzate e senza eguali. A Qascom, che ha realizzato la strumentazione e supporterà le operazioni della missione, e al Politecnico di Torino, che ha contribuito alla definizione degli obiettivi scientifici e gestirà l’elaborazione dei dati, un ringraziamento profondo. Il 2025 si apre, decisamente, sotto il segno della Luna. Buona navigazione Lugre”. LuGRE è posizionato su di un lander privato chiamato Blue Ghost realizzato negli USA dalla società Firefly ed è l’unico strumento non americano dei dieci installati sul lander lanciato oggi in direzione Luna. Scopo della missione è quindi quello di catturare i segnali dei satelliti di radio-navigazione GPS e Galileo oltre le loro orbite, durante il viaggio Terra-Luna, poi in orbita lunare e infine dalla superficie lunare stessa. L'esperimento è fondamentale per caratterizzare e valutare l’utilizzo da parte dei futuri esploratori lunari durante i loro spostamenti sia sulla superficie che intorno alla Luna.

LuGRE è uno strumento tutto Made in Italy realizzato per ASI dalla Qascom, azienda veneta di Bassano del Grappa, che ha sviluppato il software innovativo Defined Radio Receiver che permette di misurare con precisione la posizione nello spazio, anche in ambienti molto lontani dalla Terra. La parte scientifica sarà a carico del Politecnico di Torino che supporta ASI con un centro specifico per l’elaborazione dei dati scientifici. Il software Defined Radio Receiver, progettato per lavorare nello spazio profondo, è molto sensibile ai segnali GPS e Galileo, grazie a un algoritmo specifico che cercherà di captare i debolissimi segnali durante il viaggio per la Luna e poi dalla superficie lunare. I segnali sono 10.000 volte più deboli di quelli ricevuti sulla Terra e con l’ulteriore aggravante di geometrie proibitive. Il sistema si avvale di un’antenna orientabile planare che punterà la Terra, con la precisione di 1 grado, per focalizzarsi sul ridotto cono angolare, di circa 10 gradi, che racchiude tutti i satelliti di navigazione orbitanti intorno al nostro pianeta.

LuGRE è considerato un esperimento sfidante e di frontiera a livello mondiale. Fino ad oggi solo una sonda NASA ha usato i segnali GPS, ma ad una distanza pari alla metà della strada tra Terra e Luna. LuGRE tenterà di migliorare questo risultato, diventando così un apripista a livello mondiale. Dopo circa 46 giorni di viaggio, l’allunaggio è previsto sul Mare delle Crisi e da qui, per 14 giorni, continuerà a operare producendo tanti dati utili. Usare i segnali GNSS nello spazio lontani dalla Terra è una capacità di frontiera. Già nell’uso “terrestre” la navigazione satellitare è una attività sofisticata e complessa. I segnali GNSS si ricevono a Terra dagli smartphone con una potenza bassissima, circa 1 milionesimo di quelli di telefonia mobile, percorrono migliaia di km, attraversando i diversi strati dell’atmosfera, per essere poi elaborati e fornire indicazioni di pozione, velocità e tempo. La capacità dei sistemi di radio-navigazione, quali quelli di LuGRE, di fornire informazioni accurate su posizione, velocità e tempo lunare sono fondamentali per supportare le future missioni di esplorazione sia robotiche che umane. In questo quadro anche l'esplorazione del polo sud lunare rappresenta una sfida complessa. Il crescente numero di attori coinvolti opererà in un ambiente dinamico, con frequenti manovre orbitali e allunaggi. Le condizioni estreme del polo sud, caratterizzate da illuminazione limitata e panorami unici, richiedono tecnologie di navigazione avanzate, con una sincronizzazione temporale precisa, per garantire la sicurezza delle operazioni, in particolare per i docking automatici. (15 gen - redm)

 

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