INPS-MIGRANTES: FOCUS SU PENSIONATI MIGRANTI
(NoveColonne ATG) Roma - “@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario” Questo il tema del convegno che si è svolto il 23 gennaio, presso Palazzo Wedekind a Roma. L’incontro, voluto da Inps e Fondazione Migrantes, moderato dal giornalista Fabio Insenga, ha offerto l’occasione per un confronto sul tema dei pensionati italiani all’estero. Ad aprire i lavori il presidente dell’INPS, Gabriele Fava che ha sottolineato come il tema dell’emigrazione non possa e non debba essere analizzato solo mediante statistiche e dati numerici, perché dietro ci sono scelte personali, storie di vita e spesso di sacrifici, storie di vittorie ma anche di sconfitte personali, in una parola, ci sono persone. In un mondo che cambia continuamente e che propone nuove e svariate opportunità agli individui, liberi di optare per molteplici possibili condizioni di vita, l’analisi dei pagamenti delle pensioni all’estero si trasforma in un’analisi del frutto di scelte operate nel passato, più o meno recente. L’Inps – ha sottolineato Fava - ha lavorato in questi anni per rafforzare i legami con le altre amministrazioni previdenziali estere per garantire l’attuazione dei diritti umani legati alla persona, di quelli economici, sociali e culturali, inclusa la tutela previdenziale e pensionistica”. L’obiettivo prioritario, per l’Inps, è quindi – ha specificato ancora Fava nel corso del suo intervento - di consentire al lavoratore migrante di affrontare con serenità il trasferimento e l’inizio di una nuova attività lavorativa, tutela fondamentale per rendere effettivo il diritto alla libera circolazione dei lavoratori. Non si deve dimenticare, infatti, che queste sono prestazioni destinate a coloro che, per realizzare un sogno, hanno lasciato il nostro paese trasferendosi altrove, da lavoratori o da pensionati. I dati estratti – spiega ancora Fava - ci dicono che la stragrande maggioranza delle pensioni attualmente in pagamento all’estero, sono legate ad un’emigrazione più antica, iniziata dopo il secondo conflitto mondiale e durata fino agli anni ’70, quando vi è stata una drastica riduzione che si è protratta per circa un trentennio. Dal 2007 si è assistito a una nuova tendenza all’espatrio che prosegue anche nei giorni nostri. Due ondate migratorie con caratteri-stiche totalmente differenti che hanno dato luogo, e stanno dando luogo, a tipologie pensionistiche diverse tra loro.
MIGRAZIONI, LA MONICA (INPS): SPOSTAMENTI PENSIONATI ITALIANI VERSO NUOVI PAESI
(NoveColonne ATG) Roma - “I dati che abbiamo a disposizione indicano una modifica del trend rispetto al passato, indicano infatti uno spostamento di persone pensionate verso nuovi paesi, come ad esempio l'Africa, dove prima era più raro riscontrare persone pensionate provenienti dal nostro paese. Questo dimostra un movimento globale assolutamente differente, rispetto al passato. Oggi però stiamo assistendo anche ad uno spostamento differente dei lavoratori, favorito dal digitale, da un mondo che sta cambiando, un nomadismo digitale che caratterizza tutte le nostre economie e i nostri mercati, soprattutto a livello europeo. D'altra parte, esistono già interventi legislativi per quanto riguarda i nomadi digitali, anche nel nostro Paese, che sono anche determinate da direttive europee. Sugli algoritmi che definiscono che l’attività lavorativa digitale esercitata nasce un problema serio su come valutarla e in quale fondo tale contribuzione deve essere inserita”. Lo ha detto Vito La Monica, Direttore Centrale Pensioni INPS, ai microfoni di 9 Colonne, a margine del convegno “@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario”, organizzato da Inps e Fondazione Migrantes.
COLITTI (INPS): NEL 2023 EROGATE 310MILA PENSIONI ALL’ESTERO PER 1,6 MLD
(NoveColonne ATG) Roma - Intervenendo al convegno “@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario” a Roma, Massimo Colitti, Dirigente della Direzione centrale Pensioni INPS, ha approfondito il tema delle pensioni pagate all’estero dall’Istituto, che nel 2023 sono state oltre 310.000, per un importo complessivo di circa 1.6 miliardi di euro. Il pagamento delle pensioni all’estero interessa circa 160 Paesi, la maggior parte localizzati nel continente europeo, in America settentrionale, Oceania e America meridionale. Nell’ultimo quinquennio – ha specificato Colitti - si è registrata una diminuzione pari al 6,7% del numero delle pensioni pagate all’estero, dovuta al decremento delle pensioni erogate nei Paesi di più antica emigrazione. Rilevante l’incremento del numero dei paga-menti in Europa, Asia, Africa e America centrale (rispettivamente +4,5%, +39,7%, +34,0% e +22,1%), determinato soprattutto dal rientro di coloro che, dopo aver lavorato e conseguito la pensione in Italia, hanno deciso di tornare nel Paese d’origine. Al contrario, è stato sottolineato il forte decremento del numero dei pagamenti in America settentrionale, America meridionale e Oceania, che ospitano i pensionati più anziani. Nell’ultimo quinquennio – ha inoltre sottolineato Colitti - si è registrato anche un aumento del totale degli importi delle pensioni pari al 25,9%, dovuto all'incremento delle pensioni dirette nelle Aree continentali di nuova emigrazione (Est Euro-pa, Africa, Asia e America centrale). Invece, nelle Aree continentali di antica emigrazione (Oceania, America settentrionale e meridionale), si è registrata una riduzione degli importi, dovuta alla prevalenza delle pensioni ai superstiti rispetto a quelle di vecchiaia. Solo il 26,3% delle pensioni all’estero è pagato agli stranieri, dato destinato ad aumentare.
PAGLIARO: L’ESTERO HA SOSTITUITO L’ASCENSORE SOCIALE
(NoveColonne ATG) Roma - “Nell’epoca delle migrazioni – ha sottolineato da parte sua Paolo Pagliaro nella sua introduzione ai lavori - spostarsi è normale. Lo si fa per studio, lavoro, legami familiari o di coppia, per conoscere il mondo. L’estero ha sostituito l’ascensore sociale, quel meccanismo, cioè, che in passato ha consentito a tanti giovani il cambiamento in una Italia caratterizzata da una società dinamica e in crescita. Ora l’ascensore è bloccato, ed è inevitabile andarsene. Meno normale è che non si voglia o non si possa tornare. E’ uno spreco di quello che gli economisti chiamano capitale sociale. Ed è ovviamente un danno per il sistema previdenziale, privato dei contribuiti dei giovani con competenze che se ne vanno. E questa mattina sarà proprio il tema dei rimpatri – quelli attesi, quelli avvenuti e quelli mancati – una delle questioni al centro del convegno. Le 310 mila pensioni che l’Inps paga all’estero – è ancora l’analisi di Pagliaro - fotografano anch’esse la trasformazione di quello che potremmo chiamare l’identikit sociale del nostro paese. Col tempo si stanno assottigliando i grandi numeri delle pensioni legate alla vecchia emigrazione, avvenuta nel secolo scorso, mentre sono in aumento pensioni che sono invece il frutto di un nuovo movimento migratorio, con numeri ancora bassi, ma in continua crescita e verso destinazioni nuove. Di questo nuovo segmento fanno parte anche gli stranieri che hanno maturato il diritto alla pensione lavorando Italia e che hanno deciso di ritornare nel paese d’origine”.
LICATA: ITALIA GIOVANE? QUELLA CHE METTE RADICI ALL’ESTERO
(NoveColonne ATG) Roma - Dopo l’introduzione di Paolo Pagliaro, al convegno “@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario” è intervenuta Delfina Licata, della Migrantes che ha aperto il suo intervento evidenziando che l’unica Italia giovane, dinamica e in crescita, è quella che mette radici fuori dei confini nazionali. L’Italia, paese delle mobilità, è strutturalmente legata alla mobilità in entrata e in uscita. Partenze, ritorni e ripartenze che negli ultimi anni – ha spiegato Licata - caratterizzano sempre di più giovani e giovani adulti. Dal 2006 ad oggi la crescita della presenza italiana all’estero è raddoppiata. Ogni anno circa cento mila partenze per la sola motivazione espatrio, il 45% delle quali vede protagonisti giovani tra i 18 e i 34 anni e il 23% giovani adulti dai 35 ai 49 anni. Dopo la brusca frenata dovuta alla pandemia, nell’ultimo anno anche le famiglie hanno ricominciato a spostarsi (il 14,7% sono minori) come gli anziani (il 5,5% ha più di 65 anni). Partiti da ogni provincia italiana verso 186 destinazioni del mondo per il 72% europee – sottolinea Licata - le partenze verso l’estero dei cittadini e delle cittadine di oggi interessano soprattutto il Nord Italia (Lombardia e Veneto in primis). Se da 2006 la presenza italiana fuori dei confini nazionali è cresciuta di oltre il 97%, quella delle donne italiane in particolare, è più che raddoppiata (+106%). Articolati i profili, plurime le motivazioni, complesse le storie: la mobilità italiana si caratterizza per essere composita ed eterogenea bisognosa di analisi costanti, multidisciplinari e interculturali.
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RICCIARDI: FOCUS SUL RIENTRO DEGLI EMIGRATI COME PENSIONATI
(NoveColonne ATG) Roma - Da parte sua, lo storico delle migrazioni, Toni Ricciardi, si è soffermato su una forma di mobilità dei pensionati, il più delle volte trascurata. Questo tipo di mobilità, che possiamo definire come una sorta di “rimborso postumo” – ha spiegato Ricciardi - riguarda coloro che, dopo una vita passata all’estero per motivi professionali, scelgono di tornare nel paese d’origine. Dopo una generale descrizione dei movimenti migratori di ieri, il focus si è soffermato sul rientro dei pensionati, ponendo l’accento nello specifico sul suo significativo impatto, sia dal punto economico che da quello demografico. Nella maggioranza dei casi, si tratta di territori del margine. Infine, l’approfondimento sul paese dal quale sono partiti i rientri ha riguardato la Svizzera, che rappresenta il paese maggiormente rappresentativo per gli importi versati, a titolo di pensioni, ai residenti in Italia. La Svizzera, infatti, paga in Italia circa due miliardi di euro all’anno mentre la Germania, che è seconda per im-porto dei pagamenti effettuati, supera di poco il miliardo di euro. La Svizzera paga in Italia circa 300.000 pensioni, un numero quasi uguale a quelle pagate dall’Italia nei 160 paesi in cui l’INPS effettua pagamenti a titolo di pensioni. A titolo esemplificativo, si riporta l’esempio della provincia di Avellino: sui 38 milioni di euro di pensioni erogate, 22 provengono dalla Svizzera. L’importo pagato dalla Svizzera corrisponde, tra l’altro, a quasi 18 volte l’importo versato dall’INPS in territorio elvetico e al doppio di quanto l’INPS versa per pagamenti di pensioni all’estero. A seguire, nella provincia di Bergamo sui 134 milioni, ben 72, pari al 54%, sono assegni che provengono dalla Confederazione, così come i 14 milioni sui 26 totali della provincia di Catania, i 22 mi-lioni sui 37 in quella di Catanzaro, fino ai 76 su 127 di quella di Como o agli 85 su 144 milioni della provincia di Lecce. Anche in questo caso, le pensioni pagate nei diversi territori rispecchiano, in maniera postuma ed inversa, le direttrici migratorie dei decenni passati.
VIGNALI (MAECI): TUTELARE PENSIONI ITALIANI ALL’ESTERO
(NoveColonneATG) Roma- “Questo convegno dell'Inps è molto importante perché non abbiamo solo tanti italiani residenti all'estero in età pensionabile, ma abbiamo anche tanti pensionati che vanno sempre di più all'estero proprio per godere di un maggior potere di acquisto”. Così Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero della Farnesina che ha preso parte questa mattina a Roma a “@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario”, convegno promosso e organizzato da Inps e Fondazione Migrantes. “E’ importante che queste pensioni vengano tutelate, erogate, indicizzate se possibile. Insomma, che questi pensionati possano effettivamente avere il frutto del loro lavoro anche all'estero e sta a noi - lo dico come responsabile degli italiani all'estero del ministero degli Esteri - poi continuare a seguire, dare servizi a questi anziani italiani all'estero che sono una parte importante del nostro Paese e che tanto hanno dato all'Italia” ha concluso Vignali.
MIGRAZIONI, PORTA (PD): TEMA DA TRATTARE ANCHE IN TERMINI PREVIDENZIALI
(NoveColonne ATG) Roma - Per Fabio Porta, deputato del Partito Democratico eletto all'estero, che ha preso parte a Roma al convegno “@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario” organizzato dall’Inps e dalla Fondazione Migrantes “il fenomeno della migrazione è diventato un fenomeno che non è soltanto un’evidenza sociale della società, ma anche una necessità di integrazione e di sostenibilità del welfare. E per questo l'Istituto nazionale di previdenza sociale, le istituzioni, il ministero degli Esteri se ne occupano in maniera non più sporadica ma sistematica. Alle istituzioni, al Paese sta la responsabilità di trattarlo in tutti i suoi aspetti, da quelli sociali, appunto, a quelli previdenziali. Perché è da qui che si può ripartire per costruire una società più giusta ma anche più sostenibile per il futuro”.
MIGRAZIONI, FELICOLO (MIGRANTES): NON SONO PERDITA MA GUADAGNO
(NoveColonneATG) Roma - A trarre le conclusioni della prima parte del convegno “@Migrazione da fenomeno sociale a fattore identitario” in corso a Roma e che ha preceduto il dibattito, è stato Mons. Pierpaolo Felicolo, Direttore generale della Fondazione Migrantes, il quale ha sottolineato come l’INPS e la Fondazione Migrantes abbiano voluto, con questa terza edizione dell’iniziativa, concentrarsi su elementi nuovi, forse sfuggenti ai più, elementi che rappresentano storia e attualità del nostro paese e della società italiana. Le migrazioni – ha sottolineato Felicolo - non sono perdita ma guadagno, a vari livelli. Quello di oggi rappresenta il terzo incontro di un appuntamento che si consolida nel tempo, di un percorso di collaborazione tra strutture al servizio della società, che operano e accompagnano le persone e che hanno la necessità di studiare i fenomeni sociali per meglio accompagnare e operare in loro favore. “L’Italia è al centro della riflessione di questi lavori; è protagonista delle migrazioni, in entrata e in uscita. L’Italia plurima, specchio di una società altrettanto plurima e plurale. La Migrantes, organo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana, fin dalla sua fondazione – ha spiegato ancora il Direttore della Migrantes - è al servizio del mondo della mobilità nella sua totalità: migranti italiani che si spostano nella Penisola o all’estero, migranti stranieri che arrivano in Italia, rom e agenti dello spettacolo viaggiante, richiedenti asilo e rifugiati. È un servizio cresciuto negli anni, che si è trasformato seguendo il cambiamento del mondo migratorio, caratteristica che fa dire al nostro caro Papa Francesco che viviamo il tempo delle migrazioni. Un tempo attuale, da leggersi con le giuste competenze. L’INPS e la Fondazione Migrantes hanno voluto concentrarsi su elementi nuovi, forse sfuggenti ai più, elementi che rappresentano storia e attualità, le migrazioni non sono perdita ma guadagno, a vari livelli”.
THOMAS (INPS): PAGHIAMO PENSIONI DIRETTE ALL’ESTERO DI IMPORTO PIÙ ELEVATO CHE IN PASSATO
(NoveColonneATG) Roma - Ai microfoni di 9Colonne Anna Thomas, addetta dell’Inps al monitoraggio, in particolare alle pensioni all’estero, fa luce sul tema delle pensioni all’estero pagate dall’Istituto nazionale di previdenza sociale, spiegando che “abbiamo due tipologie di pensionati verso l’estero, quello di antica emigrazione e quelli di nuova emigrazione, e in questo caso noi stiamo pagando pensioni dirette anche di importo molto più elevato rispetto ai vecchi pagamenti perché emigrano non soltanto i pensionati da pensionati ma emigrano anche persone che avevano un ruolo in Italia: medici, ingegneri, professioni vari, che se decidono di rimanere all’estero evidentemente ottengono una rata pensionistica molto più alta della media. Per quel che riguarda in particolare i pensionati che si sono trasferiti all’estero abbiamo un decremento dei pensionati italiani, quindi ne partono sempre di meno, mentre i pensionati stranieri sono in grandissimo aumento, cioè sono tutti coloro i quali sono venuti in Italia regolarmente, hanno lavorato, hanno maturato diritto a pensione e poi decidono di rientrare nel paese di provenienza, un trend molto in crescita, del 25% rispetto al 2019, e considerati i dati Istat questo fa presumere che l’incremento continuerà ad aumentare negli anni a venire”.