“I 50 anni fanno paura, viene da chiedersi ‘oddio, e ora che succede? Che si fa?’. Non mi era capitato, né a 30, né a 40 anni. Adesso inizio a chiedermi cosa cambierà nel lavoro, nei rapporti, se riuscirò a trovare un compagno che mi voglia bene per quello che sono e a cui io possa voler bene davvero, uno con cui condividere… potrei anche scoprire di essere votata alla solitudine, perché sto talmente bene con i miei figli che forse non ho bisogno di altro. Tutte riflessioni necessarie, ma anche spaventose”. Lo afferma Asia Argento in una intervista a La Stampa. E della figlia Anna Lou dice: “Sono davvero fiera di lei. E’ grata per l'esperienza di Ballando sotto le stelle, è stata bravissima, l'ho vista fiorire, è una ragazza insicura e timida, come tanti suoi coetanei, e poi ha vissuto momenti complessi”. Il nonno Dario Argento? “Mio padre non c'è. Non è mai stato molto presente, da quando sono diventata madre, non ha mai voluto che i miei figli lo chiamassero nonno. Lo ammette lui stesso. E mi dispiace per lui, continua a identificarsi sempre e solo con il suo essere regista, maestro. Da me vorrebbe semplicemente che recitassi per lui, della mia vita di donna, di figlia, non gli interessa molto. È una cosa che mi addolora. Avrei bisogno di un padre, ma sono anche abituata a non averlo. Da sempre”, “siamo un piccolo nucleo familiare, una madre single con due figli, e siamo molto uniti, anche in modo fisico. Sono cresciuta in una famiglia dove non c'erano tanti abbracci e baci, i miei genitori si interessavano del mio lavoro, ma non di come stavo. I miei figli, invece, li ho sempre tenuti stretti, le coccole sono una cura, per me e per loro. Prima di andare a letto, abbracci, chiacchiere, parole dolci, bacio della buona notte, ci fanno dormire tutti meglio. Quando vieni da una famiglia disfunzionale come la mia, crearne una dove, invece, c'è molta unione, è un successo. Il più importante della mia vita”, “ci sono delle ferite che non si rimarginano mai. In me, per esempio, la diffidenza, che avevo già, si è acuita. Ho molte difficoltà nel rapporto con gli altri, mi sento a mio agio nel lavoro e con i miei figli, ma, nel resto della vita, avverto una grande difficoltà nel fidarmi delle persone. Le minime avvisaglie mi fanno allontanare. Non ho più voglia di sentirmi tradita, come spinta sotto un autobus”. (29 gen - red)
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