Il detto popolare “Non mischiare le mele con le pere” potrebbe trovare conferma scientifica nel funzionamento dei nostri sistemi sensoriali e percettivi. A dimostrarlo è un recente studio condotto dall’Università di Firenze: i ricercatori si sono chiesti se i sensi umani tengano traccia in modo immediato e automatico non solo di quanti oggetti vengano percepiti ma anche di quale tipo essi siano. La ricerca, pubblicata su Proceedings of the Royal Society B è frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Neuroscienze, psicologia, area del farmaco e salute del Bambino (Neurofarba) e il dipartimento di Fisica e astronomia. Un passo importante nella comprensione del legame tra numeri e identità visiva, rivelando l’incredibile complessità dei meccanismi che regolano la nostra percezione del mondo. “Quando osserviamo ciò che ci circonda, percepiamo subito forme, dimensioni, movimento e colori. Allo stesso modo, riusciamo rapidamente a valutare il numero di oggetti o persone presenti”, spiega Roberto Arrighi, senior author dello studio e docente di Neuropsicologia e neuroscienze cognitive presso il Neurofarba. Insieme a lui hanno partecipato Elisa Castaldi, ricercatrice Neurofarba e prima coautrice dello studio, Paolo Grasso, ricercatore del dipartimento di Fisica e astronomia, e la dottoressa di ricerca Neurofarba Camilla Caponi.
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