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ALMASRI, PIETRO:
DA MELONI UNA ‘FURBATA’

ALMASRI, PIETRO: <BR> DA MELONI UNA ‘FURBATA’

"La presidente del Consiglio attacca l'autore dell'esposto Luigi Li Gotti e il procuratore della Repubblica Francesco Lo Voi facendo una furbata. Usa questa storia per dire che i magistrati ce l'hanno con il centrodestra. Detto questo una cosa è valutare la scelta politica di rimandare in Libia il signor Almasri, che io non condivido, un'altra è ipotizzare una responsabilità penale della premier e degli altri membri del governo”. Così Antonio Di Pietro - ex ministro nei governi Prodi, ex magistrato del pool di Mani Pulite, ma anche padrino politico dell'ex senatore dell'Italia dei Valori che ha presentato l'esposto sul rimpatrio del generale libico ricercato dalla Corte penale internazionale – commenta la vicenda in una intervista a La Stampa. E spiega che l’ex sottosegretario alla Giustizia “è una persona squisita, professionalmente eccellente. Giorgia Meloni l'ha accusato di essere di sinistra solo per distogliere l'attenzione dalla comunicazione che ha ricevuto”, “Li Gotti ha esercitato un diritto del cittadino, che è quello di ritagliare dei fogli di giornale e di mandarli alla procura della Repubblica. Dopodiché ritengo che quella del governo sia una decisione politica non condivisibile, non un reato. Fosse dipeso da me quella persona sarebbe dovuta andare in galera, sia chiaro, ma non stiamo discutendo di questo. Se scendiamo sul terreno della responsabilità personale per ragioni di Stato, miniamo il principio dell'indipendenza dei poteri”. La "furbata della premier", come lei l'ha definita, ha l'obiettivo di preparare l'opinione pubblica alla riforma della giustizia? “Una riforma costituzionale, quale è quella della separazione delle carriere, dipenderà dal referendum costituzionale. Tutto ciò che si sta facendo in anticipo, prima della conclusione dell'iter parlamentare e del referendum, è una forzatura” e “trovo incongruo che un potere dello Stato scioperi contro un altro potere dello Stato. Queste manifestazioni poi, come girare le spalle all'esecutivo all'inaugurazione dell'anno giudiziario, mi sembrano forzature per non affrontare il referendum. Io invece ritengo che su una materia di questo genere - che non ci azzecca niente con la riforma della giustizia, perché questa è la riforma delle carriere dei magistrati - ci si debba attenere al percorso costituzionale”. (30 gen - red)

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