La liberazione del generale libico, e che generale, Almasri fará rimpiangere a noi Italiani che frequentiamo Paesi stranieri i tempi in cui venivamo definiti, per esempio in Germania, "Spaghetti Fresser" (divoratori di spaghetti). I resoconti di giornalisti e di giornali non compiacenti raccontano di un torturatore libico, nei lager libici denunciati dalle Nazioni Unite, al quale viene attiibuita da testimoni oculari ogni genere di disumanitá, perfino l'uccisione di due persone giovani con le mani. Nemmeno nei lager nazisti.
A differenza del torturatore libico soprannominato Bija, ucciso in un agguato in Libia qualche mese fa durante un regolamento di conti fra bande armate, che girava impunemente in Italia e anche nei Ministeri a Roma, Almasri é stato arrestato su mandato della Corte Penale Internazionale. Ma quasi subito liberato e condotto in Libia con un volo di Stato "perché era pericoloso".
L'ilaritá sostituisce per un momento lo sdegno. Certamente non era pericoloso per l'Italia e gli italiani, che sono in grado di difendersi da un delinquente addirittura in prigione. Per i migranti detenuti illegalmente in Libia certamente sí, come si é saputo dalla stampa.
Mentre non é condivisibile la politica del governo sui migranti, lo é la proclamazione della capa del governo italiano di "perseguire i trafficanti di essere umani su tutto l'orbe terracqueo".
Avendone uno in prigione, lo fa accompagnare a casa con un aereo di Stato, il cui volo puó essere autorizzato solo da lei.
La nostra Patria sembra in balia della Libia e non da ora. Un governo di sinistra ha firmato "sinistri" accordi, quello di destra li mantiene incrementandoli.