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ALMASRI, MELONI:
SI FA DANNO A NAZIONE

ALMASRI, MELONI: <br> SI FA DANNO A NAZIONE

"L'atto era chiaramente un atto voluto, tutti sanno che le procure in queste cose hanno la loro discrezionalitrà come del resto è dimostrato dalle numerosissime denunce che i cittadini hanno fatto contro le istituzioni e sulle quali si è deciso di non procedere con l'iscrizione nel registro degli indagati, pensiamo al periodo del Covid". Così il premier Giorgia Meloni, in videocollegamento con Nicola Porro per l'ottava edizione de “La Ripartenza”, commentando la vicenda Almasri. "A chiunque nei miei panni, di fronte a questa vicenda, cadrebbero un po' le braccia" sottolinea il premier, per poi aggiungere: "Da ieri mi ritrovo sulla prima pagina del Financial Times, con la notizia che sono stata indagata: e se in Italia i cittadini capiscono perfettamente che cosa sta accadendo, all'estero non è la stessa cosa". "Lo stesso fondo norvegese che ha comprato 8 miliardi di titoli di stato italiani, dopo aver letto questa notizia è più portato a comprarne 9 oppure 7, oppure 0?" si chiede Meloni, affermando: "Il punto è che quello che sta accadendo è un danno soprattutto alla nazione, che si fa alle sue opportunità, alle sue speranze, alle sue occasioni, ecco cosa mi manda francamente un po' ai matti. Se gli tessi italiani che dovrebbero remare con te ti remano contro smontano in niente tutto il lavoro che fai, in confronto a me Penelope avrebbe tessuto tutte le tende dello stadio Olimpico". "Ci sono alcuni giudici, fortunatamente pochi, che però vogliono decidere la politica industriale, ambientale, sull'immigrazione, se e come si possa riformare la giustizia, per cosa possiamo spendere e per cosa no: in pratica vogliono governare loro. Però c'è un problema: se io sbaglio gli italiani mi mandano a casa, se loro sbgaliano nessuno può fare o dire nulla" afferma infine il premier, ribadendo che "la magistratura è una colonna portante della nostra repubblica, solo che nessun edificio regge su una colonna sola". “Per Giorgia Meloni indagarla è un danno alla nazione: siamo ai deliri di onnipotenza di una premier che si sente al di sopra della legge e che continua a fuggire dalle proprie responsabilità pur di non ammettere che è sotto ricatto della Libia e per questo ha fatto riaccompagnare a casa un noto torturatore come Almasri. Invece di andare sul comodo palco dell’amico Nicola Porro, perché Meloni non viene in aula alla Camera? Quello è il luogo della democrazia, che Meloni sta piegando ogni giorno di più” scrive su X il segretario di +Europa, Riccardo Magi. (Roc)      

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