“Violare la privacy è la violazione di un diritto umano. Farlo con giornalisti e avversari politici è devastante. È fondamentale che ci sia chiarezza: se sono stati i servizi segreti, è grave. Se non sono stati loro, è gravissimo. Il governo non può mentire anche su questo”. Lo afferma Matteo Renzi in una intervista a La Stampa commentando il caso Paragon, lo spyware di origine israeliana che avrebbe indagato almeno sette bersagli italiani sensibili (tra cui il direttore di Fanpage Francesco Cancellato e l’attivista pro migranti Luca Casarini) e che ora diventerà oggetto di una denuncia per provare ad accertare chi sono i veri mandanti dello spionaggio che ha coinvolto almeno 90 persone di 14 Paesi europei. Sul caso Almasri quindi torna ad attaccare:  “L'indagine della Corte penale internazionale mi preoccupa, ma è solo la punta dell'iceberg. Quello che non si vede è ancora più pericoloso. La Meloni sta distruggendo sistematicamente i legami istituzionali del Paese. Penso anche alla frattura nei servizi segreti, alla Rai usata come megofono del governo a cominciare da Bruno Vespa, al capo del Dap che se ne va perché Delmastro gli ha fatto terra bruciata intorno, alla Digos che arresta un criminale e loro lo scarcerano. Hanno riportato a casa un torturatore e la premier scappa: folle”, “se però c'è un interesse nazionale, il premier va in Parlamento e lo dice. Meloni invece è scappata”. E dell’informativa di Nordio dice: “Più che deluso sono sconvolto”, “Nordio doveva cambiare il giustizialismo di Fratelli d'Italia: invece Fratelli d'Italia ha cambiato lui”. (7 feb - red)