È uscito in libreria C'è. Il cancer control center. Una «vita» con le maniche rimboccate, l’ultima fatica del chirurgo-scrittore Luigi Gentilini, nella quale l'Autore descrive i “momenti” salienti della sua vita, dalle origini lontane in Africa ai percorsi tra Università, Istituti Oncologici, di Ricerca e Ospedali del Mondo, che l'hanno portato all'intuizione che l'origine del Cancro possa derivare dal "guasto" di un Centro di controllo delle "mitosi": dal CMC al Cancer Control Center. “L’idea di cercare una nuova arma contro il cancro, oltre a quelle esistenti – spiega Gentilini – mi scattò quando ebbi chiaro i grandi numeri delle spese sanitarie per curarlo, dei fondi stanziati da governi o raccolti da benemerite associazioni, storiche e nuove, fantasiose e accattivanti, capaci di produrre campagne che si ripetono con puntuali scadenze. Iniziative encomiabili per stimolare la Ricerca, incoraggiare i controlli, produrre posti di lavoro ma ancora insufficienti per ‘sedare’ i numeri impietosi. Dieci milioni di umani muoiono ogni anno nel mondo secondo il rigoroso report del Global Statistics dell’American Cancer Association. Ma sia chiaro: il cancro è curabile, di cancro si guarisce! Sempre di più. Guai a chi scrive ‘…di male incurabile’”. Questo ex enfant prodige dell’oncologia italiana (che comunque tuttora, dall’alto dei suoi primi 87 anni, prosegue con intatta energia le sue molteplici attività legate alla medicina, alla ricerca e alla solidarietà tanto da essersi meritato il soprannome di “uragano”), spiega che “Tre sono i 'programmi' riconosciuti, che combattono egregiamente la malattia. Il primo è la prevenzione primaria e secondaria, l’informazione, l’educazione (sanitaria) in tutte le forme e sedi: dalla famiglia, scuola, luoghi di lavoro e ricreativi. Il secondo, una volta fatta la diagnosi, riguarda le cure mediche/radianti e/o chirurgiche tempestive”. Quindi, la terza fase riguarda “La ricerca di nuovi vaccini e terapie farmacologiche mirate e personalizzate”. Ma – è la domanda fondamentale che Gentilini si pone in “C’è”: “Cosa fare per attaccare il cancro da un nuovo fronte per vincerlo definitivamente?”. In estrema sintesi, ecco dunque la risposta: “Primo: cercare il centro o un net work nel cervello, dalle potenzialità inaudite; secondo: dimostrare che l’eventuale suo guasto possa scatenare il cancro” e, a questo punto, “riparando il ‘guasto’ il cancro sarebbe vinto e diventerebbe un ‘ricordo’”. È chiaro che, chiosa l’Autore, “I progressi della Scienza di oggi e del prossimo futuro saranno fondamentali”. Nel volume appena approdato in libreria vengono inoltre riportati ben trentasette articoli firmati da specialisti di altissimo profilo che sostengono la proposta dell'Autore, che nel suo infinito curriculum annovera anche una medaglia d'oro al merito della sanità pubblica. Presidente di MED E MED Onlus, Gentilini è inoltre da sempre in prima linea sul fronte di una medicina solidale con l'obiettivo di creare relazioni scientifiche e umanitarie che trovino piena realizzazione nello sviluppo del continente africano. Ha al suo attivo una lunga serie di missioni in Africa nelle quali con la sua azione ha salvato centinaia di vite. Tra le sue opere che spaziano tra letteratura scientifica, narrativa, testimonianza e diaristica ricordiamo “Con il bisturi tra i denti”, “Hur”, “I'm alone. Una storia della storia” “Forza dieci. Dieci percorsi di vita e medicina”. Nella sua lunga carriera, Gentilini ha costantemente scelto di avvalersi della collaborazione di giovani medici appartenenti alle più diverse specializzazioni, offrendo loro le proprie esperienze “accompagnandole con l'augurio e al tempo stesso con ‘l’ordine’ – come dice lui stesso - di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà”.
(8 FEB - deg)
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