Il piano di Donald Trump di "trasferire" gli oltre due milioni di palestinesi che attualmente vivono nella Striscia di Gaza è "molto buono, la prima idea nuova da anni" e "ha il potenziale per cambiare tutto". Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista rilasciata a Fox News prima del suo rientro da Washington. Per Netanyahu "non è uno sfratto forzato, né una pulizia etnica" perché "i cittadini di Gaza potranno tornare nelle loro case dopo la ricostruzione, a patto che rinneghino il terrorismo". Ma non è d'accordo l'Arabia Saudita, che si unisce al coro di condanna dei Paesi arabi definendo le parole del premier israeliano dichiarazioni che "mirano a distogliere l'attenzione dai continui crimini commessi dall'occupazione israeliana contro i fratelli palestinesi di Gaza, compresa la pulizia etnica di cui sono vittime". Il Ministero degli Esteri saudita ha ribadito che "il popolo palestinese ha diritto alla propria terra e non e' un intruso o un immigrato che può essere espulso ogni volta che la brutale occupazione israeliana lo desidera". (mol-9 feb)