Da oggi al 2 giugno, Palazzo Bonaparte ospita una grande monografica dedicata a Edvard Munch, con 100 opere provenienti dal Munch Museum di Oslo. A distanza di oltre 20 anni dall’ultima mostra dedicata al grande maestro dell'espressionismo psicologico a Roma, Edvard Munch (Norvegia, 1863 -1944) viene celebrato con una grande retrospettiva, la maggiore mai dedicatagli, dal titolo “Munch. Il grido interiore”, con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma. Protagonista indiscusso nella storia dell’arte moderna, Munch è considerato un precursore dell’Espressionismo e uno dei più grandi esponenti simbolisti dell’Ottocento, nonché l’interprete per antonomasia delle più profonde inquietudini dell’animo umano. La mostra, curata da Patricia G. Berman, una delle più grandi studiose al mondo dell'artista, ne racconta tutto l’universo, il suo tormentato percorso umano e la sua produzione, attraverso le sue opere, tra cui una delle versioni litografiche custodite a Oslo de L’Urlo (1895), ma anche La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922–19249), Le ragazze sul ponte (1927), Malinconia (1900–1901) e Danza sulla spiaggia (1904). (11 feb - red)
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