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UCRAINA, KUPCHAN:
MA NON SARA’ PACE

UCRAINA, KUPCHAN: <BR> MA NON SARA’ PACE

Charles Kupchan era lì alla Casa Bianca, accanto a Barack Obama come suo consigliere quando tutto cominciò con l’invasione della Crimea del 2014. E il docente di Relazioni internazionali alla Georgetown University di Washington, in una intervista a Repubblica, commenta la telefonata fra Trump e Putin: “Un cessate il fuoco, se lo otterremo, porterà ad un conflitto congelato, non un accordo di pace”, “c’è una ragionevole possibilità che i due riescano a raggiungere un accordo con cui l’Ucraina e gli alleati europei possano convivere, ma temo che possa essere cattivo. Trump deve tenere presente che un cattivo accordo è peggio di nessun accordo. Non può permettersi di accettare un risultato che lasci l’Ucraina sotto il controllo della Russia”, “accettabile è quello in cui l’80% dell’Ucraina ancora libera emerge come una storia di successo. Significa un Paese sovrano, economicamente sostenibile e difendibile, che approfondisce i legami con l’Europa. Gli ucraini devono rinviare la soluzione su cosa accadrà al 20% del Paese occupato dalla Russia. La conversazione diventerà difficile non sui territori, ma sulle altre richieste di Putin, inclusi i limiti alle forze armate di Kiev, l’impegno alla neutralità permanente, il riconoscimento dell’Ucraina orientale come parte della Russia, la rimozione delle sanzioni occidentali, un accordo più ampio sulla sicurezza europea che implichi un ritiro delle forze Nato. Sono cose che Putin chiede da prima dell’invasione del 2022 e sono le questioni su cui la discussione sarà più difficile”.

 

Il capo del Pentagono Hegseth ha detto che l’Ucraina non entrerà nella Nato…. “Penso avesse ragione su entrambi i fronti. L’Ucraina non vincerà la guerra e non riconquisterà il territorio detenuto dalla Russia, ed è giusto essere onesti riguardo l’adesione alla Nato che non è nei piani, almeno in tempi brevi. Penso sia stato un errore da parte di Bruxelles promettere l’ingresso nell’Alleanza quando non c’è alcun consenso sul fatto che possa mantenere questa promessa”. E in una intervista al Corriere della Sera aggiunge “Trump è semplicemente realista quando fa dire al suo ministro della Difesa Pete Hegseth che è molto improbabile che l’Ucraina riprenda le zone del Paese occupate dalla Russia e che Kiev non è sulla buona strada per l’adesione alla Nato. Accolgo con favore questo pragmatismo. Ed è anche positivo che Trump abbia chiamato Zelensky subito dopo aver parlato con Putin. E che abbia mandato un gruppo di suoi consiglieri in Europa per consultarsi con gli europei. Così il suo è uno sforzo multilaterale. Non sta scavalcando Kiev né i suoi alleati della Nato”. (13 feb - red)

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