Con 45 sì, 80 no e 0 astenuti l'aula del Senato ha bocciato la mozione sul riconoscimento dello Stato di Palestina, a prima firma della senatrice M5S Alessandra Maiorino, su cui il governo aveva espresso parere contrario. La mozione è stata sostenuta anche da Pd e Avs, che ha anche sottoscritto il testo. "Non una mosca si è sentita volare da parte del governo italiano di fronte al crudele delirio di Trump rispetto al destino del popolo palestinese - ha detto Maiorino intervenendo in aula - Anzi, Tajani da Israele si è prodotto in un cortocircuito logico dicendo che 'oggi non è possibile riconoscere lo Stato di Palestina, perché la Palestina non esiste, quindi non è possibile riconoscere la Palestina'. Saremmo alla tragicommedia se non fosse drammatico. Sono 77 anni che sentiamo dire che non è il momento giusto per riconoscere la Palestina, ma capiamo che questo effettivamente non sia il momento adatto per un governo servo del satrapo Trump. Noi del Movimento 5 Stelle però sentiamo il dovere morale di continuare a chiedere a questo governo un sussulto di dignità perché il riconoscimento dello Stato di Palestina è l'unico modo per procedere davvero verso la pace". “Chiedere il riconoscimento dello stato di Palestina da parte dell’Italia è una proposta sbagliata, nel momento sbagliato. Alla luce dell’evoluzione della situazione politica, di questa fragile tregua con i suoi risvolti drammatici, alla luce delle posizioni assunte dall’amministrazione americana e della sua
determinazione ad assicurare il mantenimento della tregua, questa discussione mi pare semplicemente lunare" ha detto invece Mariastella Gelmini, senatrice di Noi Moderati-Centro Popolare. Tra le fila delle opposizioni, contraria alla mozione Italia Viva: “La crisi tra Israele e Palestina è gravissima da tutti i punti di vista. Riteniamo fondamentale la soluzione dei due popoli in due stati, ma due stati che vivono fianco a fianco, coabitando pacificamente in un quadrante delicato e ristretto. Il riconoscimento dello stato di Palestina deve essere il punto di arrivo di un processo. Farlo adesso, senza che da parte palestinese ci sia il pieno riconoscimento di Israele non avvicinerebbe una soluzione pacifica, anzi probabilmente l’ allontanerebbe” dice il senatore Ivan Scalfarotto, responsabile esteri del partito. (Roc)