MASSIMO RECALCATI CI PORTA DENTRO L'ODIO
La passione, propriamente umana, dell’odio è l’oggetto del libro di Massimo Recalcati, dal titolo “De odio”, la cui nuova edizione aggiornata è in uscita il 4 marzo per Castelvecchi. In tempo di guerre la sua sconcertante attualità non può non farci interrogare sulle sue più profonde radici. Se l’aggressività appare come una reazione impulsiva e disordinata a una frustrazione o a una fascinazione, l’odio si configura come una passione lucida che vorrebbe annientare la vita dell’Altro. In questo modo Recalcati ci invita a guardare il lato più in ombra del desiderio. Non la sua dimensione dialettica che mostra il desiderio umano come desiderio di essere desiderati dal desiderio dell’Altro, ma come spinta brutale a liberarci dall’Altro, a sottrarci al vincolo del Due che l’esistenza dell’Altro impone.
L'AUTORE. Filosofo e saggista, è lo psicoanalista che più ha contribuito alla trasmissione del pensiero di Jacques Lacan in Italia. È membro della Società Milanese di Psicoanalisi e direttore dell’Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata di Milano. Nel 2003 ha fondato Jonas (Centro di Clinica Psicoanalitica per i nuovi sintomi). Nel 2018 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro della città di Milano. Ha insegnato nelle Università di Urbino, Bergamo, Verona, Losanna e Pavia, e attualmente allo Iulm di Milano. Collabora con «la Repubblica». Il suo ultimo libro è La legge del desiderio. Radici bibliche della psicoanalisi (Einaudi, 2024). Per Castelvecchi sono usciti Il lapsus della lettura. Leggere i libri degli altri (2023), Elogio dell’inconscio. Come fare amicizia con il proprio peggio, L’ultima cena. Anoressia e bulimia e Il miracolo della forma. Per un’estetica psicoanalitica (2024).
CORPI POLITICI E PRATICHE FEMMINISTE A "FEMINISM"
Costituisce un importante snodo tematico, in questa edizione di Feminism, l’esigenza di trovare nuove forme di comunicazione che sappiano raccontare efficacemente nuove soggettività e sistemiche problematiche sociali mai davvero narrate dal punto di vista di chi le abita. Protagonisti del dialogo "Pratiche dell’informazione tra storie rimosse e nuove sfide", previsto per venerdì 28 febbraio alle ore
17 in sala Tosi con il coordinamento della giornalista Monica Pietrangeli e la partecipazione di Patrizia Cacioli, Raffaella Serini, Camilla Vivian e Domitilla Pirro, sono testi coraggiosi, capaci di snidare le storie rimosse - per ipocrisia, o per paura di ciò che non si conosce - e di affrontare le sfide lanciate dalla contemporaneità. Si rivolgono alla dimensione della corporeità gli altri volumi in dialogo, andando ad esplorarne gli aspetti più in ombra e portando la luce dell’informazione là dove c’è la zona grigia del silenzio o degli stereotipi. Come fa la giornalista Raffaella Serini in Come nascono (davvero) i bambini oggi
edito da Mimesis, un documentatissimo viaggio alla scoperta della procreazione medicalmente assistita. E come fa Camilla Vivian, scrittrice e attivista che nel 2016 ha aperto il blog Mio figlio in rosa, nel suo ultimo libro pubblicato da Manni Protect trans kids. Come le famiglie possono accompagnare la crescita delle giovani persone transgender. Mentre Domitilla Pirro e Benedetta Petroni, autrici del podcast A gambe larghe sulla violenza ostetrica, raccolgono la sfida, nel loro
libro edito da Effequ Utero con vista. Guida formidabile di orientamento genitale, di far chiarezza, contro i pregiudizi e le pressioni sociali, sulla salute riproduttiva femminile. E continuando ad esplorare le molteplici dimensioni della corporeità, ci si imbatte nel dialogo Corpo affetti e logiche di mercato previsto per sabato 1 marzo alle ore 18 in sala Lonzi con il coordinamento di Stefania Mariani, a lungo docente di filosofia morale presso l’Università di Roma La Sapienza, e gli interventi di Federica Salamino, Marta Ajò, Beatrice Sciarrillo, Elvira Mujcic. Al centro dell’attenzione qui sono i corpi fragili e vulnerabili, i corpi feriti all’interno di una società sempre più aggressivamente dominata da logiche di consumo e visibilità. Feriti da una mancanza genetica, come la sindrome di Rokitansky che viene raccontata in modo ironico e profondo nella graphic novel Circo Rokitansky, edita da Le Plurali, dalla giornalista Federica Salamino e dall’illustratrice Clara Gargano; oppure feriti dall’anoressia, come raccontano da
angolazioni diverse ma ugualmente dolenti la giornalista Marta Ajò in Di cibo e di amore edito da Graphofeel e la copywriter Beatrice Sciarrillo nel suo romanzo d’esordio In trasparenza l’anima, pubblicato da 66thand2nd. Storie che mettono a nudo i complessi meccanismi dei disturbi alimentari, ma anche quelli che governano le relazioni più intime. A questi corpi che continuano a serbare memoria delle loro ferite sembra rivolgersi idealmente la scrittrice bosniaca Senka Marìc nel suo romanzo Corpo kintsugi, pubblicato da Antonio Mandese editore con la traduzione di Elvira Mujcic: chiamando in causa l’arte giapponese di riparare le ceramiche rotte con l’oro liquido, l’autrice racconta la storia di un corpo sopravvissuto alla malattia. Attesa per l’acclamata autrice Giulia Caminito che il primo marzo alle 18 dialogherà con la redazione di Letterate Magazine a partire dalle pagine del suo ultimo lavoro Il male che non c’è (Bompiani 2024) e per l’intensa scrittrice di origine brasiliana Claudiléia Lemes Diaz del Concorso letterario Lingua Madre per raccontare vissuto, agito e sogni delle donne non più straniere in Italia.
Promossa da Archivia, dalla Casa internazionale delle donne, dalla rivista Leggendaria, dalla collana sessismo&razzismo di Futura editrice, della casa editrice Iacobelli, la manifestazione ha il sostegno di ADEI - associazione degli editori indipendenti- della SIL- società italiana delle letterate- del Concorso Nazionale Lingua Madre e si avvale della collaborazione del Centro giovani del I Municipio e dell’associazione culturale Zalib e coinvolgerà, anche quest’anno, ragazze e ragazzi dei collettivi studenteschi capitolini.
ESCAPE GAME BOOKS: AIRONE PRESENTA TRE NUOVE SFIDE
L’Airone Editrice arricchisce la sua fortunata collana di Escape Game con tre nuove avventure mozzafiato. Dal 21 febbraio, in libreria e su tutte le principali piattaforme digitali, gli amanti del brivido potranno immergersi nelle atmosfere inquietanti di Lo spettro di Cthulhu, un viaggio nell’universo di H.P. Lovecraft tra libri maledetti, antichi segreti e incubi cosmici. Chi preferisce la suspense tecnologica potrà mettersi alla prova con Trappola sul web, un thriller adrenalinico in cui fermare un pericoloso hacker diventa una corsa contro il tempo. Ma la grande novità per i più giovani è il ritorno del mondo di Minecraft, il videogioco più amato del momento, con Arthur e la pozione della vita infinita. Dopo Sasha e il forte sotterraneo, i lettori torneranno a esplorare ambientazioni ricche di trappole, enigmi e stanze segrete, in una sfida avvincente che richiede ingegno e coraggio per portare a termine la missione. Da qualche anno, L’Airone Editrice è un punto di riferimento per gli appassionati di Escape Game in formato libro, un’idea innovativa che trasforma la lettura in un’esperienza interattiva e coinvolgente. Ogni titolo è un viaggio tra enigmi, codici segreti e prove di logica, pensato per sfidare la mente e stimolare l’ingegno. Con un catalogo in continua espansione e trame sempre più avvincenti, L’Airone conferma il suo impegno nel proporre giochi di qualità, perfetti per adulti e ragazzi, che uniscono narrazione e interazione, rendendo ogni scelta decisiva per il successo o la sconfitta. Dal 2023 la collana Escape Game propone storie avvincenti che trasportano i giocatori in scenari ricchi di suspense. Dal mistero di un omicidio da risolvere in un antico maniero con Morte al castello alle intricate trame ispirate all’arte e alla storia con Alex e il segreto di Leonardo da Vinci, ogni titolo è una prova di intuito e abilità logica. Alcune avventure mettono alla prova i nervi con situazioni di pura tensione, come in Nelle grinfie della Mafia, in cui la fuga da un pericoloso criminale è questione di minuti, mentre in Dedalo Temporale, si offre un viaggio tra epoche e scoperte sorprendenti. Anche i lettori più giovani possono vivere emozionanti avventure grazie alla collezione di Escape Game Junior, pensata per stimolare la curiosità e il ragionamento. Si spazia da epiche esplorazioni come Il tesoro dell’isola dei quattro venti, alla mitologia con Le avventure di Ulisse, fino alla magia di Merlino affronta il suo destino. Ma le sorprese non finiscono qui: a marzo 2025, gli amanti del mistero potranno mettersi sulle tracce del più celebre serial killer della storia con Sulle tracce di Jack lo Squartatore, mentre i piccoli esploratori dovranno affrontare La maledizione di Tutankhamon, un viaggio tra i segreti e le insidie della tomba del faraone più enigmatico dell’Antico Egitto.
"PROUST, ROMANZO FAMILIARE" DI LAURE MURAT
"Come fa Proust ad affascinare i suoi lettori, senza distinzione di classe, raccontando microscopiche peripezie dell’alta società parigina?". E perché la ricorrente lettura della Recherche, l’analisi proustiana dell’aristocrazia "faceva luce sul mio ambiente d’origine più dell’esperienza personale vissuta dall’interno"?
Due domande che si inseguono e si scambiano i ruoli dentro le pagine di "Proust, romanzo familiare" di Laure Murat, edito da Sellerio (traduzione dal francese di Marina Di Leo, Giulio Sanseverino): ricostruzione di memorie e sentimenti legati a un’infanzia-adolescenza cresciuta tra gente titolata, domestici e governanti, in cui quello che si doveva imparare non poteva essere insegnato. Una ricostruzione che è insieme altro. Senza netto confine, si mescola con l’analisi del metodo Proust, il meccanismo crudele messo in atto per muovere un mondo di pure forme in cui ogni personaggio vivo che c’è dietro alla fine si rivela tutto il contrario di come sembrava ("Dietro il sadico, si scopre il tenero. Dietro l’uomo di mondo, lo zotico. Dietro una leggendaria duchessa, una donna ordinaria. Dietro un uomo virile, un effeminato". Insomma: dietro il nobile, l’ignobile). E si mescola ancora con un’esplorazione sociale, eseguita indirettamente sprofondando negli intrecci tra persone vere e personaggi inventati che legavano i fili della grande ragnatela alla famiglia principesca dell’autrice. L’autrice, Laure Murat, figlia di un discendente diretto del maresciallo napoleonico e re di Napoli e di una duchessa di altissimo lignaggio, dichiara di avere avuto con le sue origini e con i suoi anni d’infanzia un rapporto ambiguo e irrisolto di repulsione e fascino. Una forma di alienazione dal passato, aggravata dal fatto che la sua omosessualità risultava inaccettabile sia in famiglia sia nel suo ambiente sociale ("Proust è stato il primo a prendere sul serio l’omosessualità"). La trentennale lettura e rilettura della Recherche le ha fornito una via di disalienazione. E il percorso seguito, che questo libro racconta, è una storia privata come ogni memoir. Ma porta a mostrare in che cosa consiste «il potere liberatorio» della grande cattedrale di Proust: fare di ognuno, «di quest’essere plurale, misterioso, un soggetto universale».