di Paolo Pagliaro

L’anno scorso 450 milioni di europei hanno dovuto decidere se accogliere o no 1 milione di richiedenti asilo, l’11% in meno rispetto al 2023. Per metà dei richiedenti la risposta sarà prevedibilmente negativa e dunque anche per loro – come per chi li ha preceduti - non si porrà il problema dell’accoglienza bensì quello del rimpatrio.
I dati sono stati diffusi oggi dagli uffici dell’Unione. I gruppi più numerosi di richiedenti asilo sono composti da siriani, afghani, venezuelani, turchi e colombiani. Ma mentre le richieste siriane sono diminuite del 17 per cento, sono aumentate quelle dei venezuelani in fuga dal loro paese.
Per quanto riguarda le mete di chi chiede protezione, la Germania rimane nettamente in testa con oltre 237mila domande, un dato comunque inferiore di quasi il 30% rispetto al 2023. Al secondo posto c’è la Spagna con 165 mila richieste, seguono Italia e Francia appaiate con 158 mila.
Completamente diversa è la classifica se si rapportano le richieste d’asilo al numero degli abitanti: qui al primo posto c’è Cipro con una richiesta d’asilo ogni 138 residenti. Nella classifica pro capite hanno più richiedenti asilo dell’Italia anche Grecia, Irlanda, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Svizzera, Germania e Austria.
Sbaglia dunque chi pensa che l’Europa ci abbia lasciati soli ad affrontare l’incombenza immigrazione.