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direttore Paolo Pagliaro

Kruder & Dorfmeister a Romaeuropa con “The K&D Sessions” il 16/11

Musica
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Kruder & Dorfmeister a Romaeuropa con “The K&D Sessions” il 16/11

Per avvicinarsi alla sua quarantesima edizione (in programma dal 4 settembre al 16 novembre 2025), il Romaeuropa Festival, diretto da Fabrizio Grifasi, anticipa un primo appuntamento dal suo programma.
Il 16 novembre, arrivano a Roma, nella Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone” (grazie alla preziosa collaborazione con Accademia Nazionale di Santa Cecilia), Kruder & Dorfmeister con una nuova tappa del tour “The K&D Sessions Live”, celebrazione dei trent'anni di carriera del duo austriaco e di uno dei dischi culto dell’elettronica anni Novanta.
Pubblicato il 19 agosto 1998 da Studio!K7, “The K&D Sessions” ha segnato una vera e propria rivoluzione nel panorama musicale elettronico, consolidando il duo composto da Peter Kruder e Richard Dorfmeister come una delle formazioni più influenti e innovative della musica internazionale. Nella Vienna degli anni Novanta, dominata dalla techno, il duo ha affermato un percorso alternativo esplorando groove raffinati e downbeat ipnotici, fondendo trip-hop, jazzstep, downtempo e break beat e contribuendo alla definizione di un sound distintivo.
Prima con “G-Stoned”, poi con “The K&D Sessions”, i Kruder & Dorfmeister hanno ridefinito il concetto di remix album, tracciando una rotta che ancora oggi influenza generi come IDM e Chillout. Con i suoi remix per Depeche Mode, Bomb the Bass e Roni Size, oltre un milione di copie vendute in tutto il mondo K&D Sessions è presto diventato non solo un album di successo ma una vera e propria pietra miliare della musica elettronica.
Per questo speciale appuntamento, l’album verrà eseguito integralmente dal vivo con una band di musicisti di altissimo livello, restituendo al pubblico la magia e le atmosfere uniche di “The K&D Sessions” e trasportandole nel presente, con la loro innata forza e attualità.

I CALIBRO 35 ANNUNCIANO IL NUOVO ALBUM “EXPLORATION”, ANTICIPATO DAL SINGOLO “REPTILE STRUT”

Un simbolo di rigenerazione e rinascita, di versatilità e introspezione. È il ramarro, l’animale evocato da uno dei progetti musicali più preziosi della scena nazionale e ormai punto di riferimento anche per quella internazionale.
Esce il 5 marzo su tutte le piattaforme digitali “Reptile Strut”, il nuovo singolo dei Calibro 35, la band composta da Tommaso Colliva, Enrico Gabrielli, Massimo Martellotta e Fabio Rondanini e che in 18 anni di carriera si è imposta per la maestria tecnica e un amore smodato per il groove, annullando ogni possibile contraddizione fra coerenza ed eclettismo, fra rigore esecutivo e libertà creativa.
Il brano anticipa il prossimo album in studio dal titolo “Exploration”, la cui uscita è prevista il prossimo 6 giugno, già disponibile in pre-order. Il nono nella discografia della band, un lavoro che segna il ritorno alla label indipendente Record Kicks e che vede la partecipazione di Roberto Dragonetti al basso.
“Il ramarro è un sauro dal colore verde acceso, rapidissimo nei movimenti, ha un incedere scattante e cambia spesso il passo. Per questo è difficile catturarlo. Reptile Strut parte da queste premesse. Ha una DNA preciso, ossia la passione per il groove ma anche la voglia di sperimentare che determina un continuo cambio di passo, di stili, di mondi musicali da esplorare in continuo mutamento". Così i Calibro 35 presentano una traccia strumentale granitica e cangiante al tempo stesso – per usare un termine d’altri tempi si potrebbe definire un brano jazz/rock – che gioca sulla straordinaria interazione fra i musicisti, sulla compattezza di basso e batteria, sulla chitarra funky, sulle evoluzioni dei fiati e sulla dimensione quasi onirica delle tastiere.
“Negli ultimi tempi abbiamo ingerito una grande quantità di musica. Grazie alla produzione di colonne sonore abbiamo messo i nostri strumenti in funzione di storie da raccontare e immagini da vedere. Grazie - anche - all'invito a diversi festival italiani ed europei, ci si è confrontati con un mondo ampio, ampissimo come quello del jazz. Abbiamo tenuto le orecchie aperte, assaggiato tutto quello che potevamo, cercando di capire cosa avremmo potuto inserire nel nostro linguaggio” aggiungono i Calibro 35.
“Reptile Strut” è dunque la perfetta introduzione al nuovo album Exploration che rappresenta un ideale sviluppo del precedente EP Jazzploitation. Come dire, dallo “sfruttamento”, dalla “fulminea rapina” compiuta nella banca del jazz alla tensione verso l’esplorazione di ulteriori orizzonti, mantenendo un’attitudine e un’ispirazione jazzistica ma volgendo lo sguardo verso una molteplicità di possibili approdi.

CRISTIANO DE ANDRÉ PORTA IN TUTTA ITALIA UN OMAGGIO AL PADRE FABRIZIO

Quest’estate Cristiano De André si esibirà in concerto in tutta Italia con “De André Canta De André Best Of Estate 2025”, un omaggio al padre Fabrizio e alle sue canzoni impresse nella memoria collettiva e ancora estremamente attuali.
Il progetto “De André Canta De André” si arricchisce così di un nuovo tassello, dopo il successo dei quattro album “De André canta De André – Vol. 1” (2009), “De André canta De André – Vol. 2” (2010), “De André canta De André – Vol. 3” (2017) e “De André canta De André – Storia di un impiegato” (2023), dopo vari tour sold out dedicati ognuno a una parte del repertorio di Fabrizio e dopo aver registrato il tutto esaurito in ogni tappa del “De André canta De André Best of Tour Teatrale”, in partenza sabato 8 marzo.
Cristiano De André, unico vero erede del patrimonio musicale deandreiano, porterà sul palco il meglio del repertorio finora affrontato, accompagnato dagli insperabili musicisti Osvaldo di Dio alle chitarre e Davide Pezzin al basso. Alle tastiere torna Luciano Luisi, che arrangiò i primi due volumi, e alla batteria arriva Ivano Zanotti.
Cristiano stesso, non solo cantautore ma abile polistrumentista, suonerà la chitarra acustica e classica, il bouzouki, il pianoforte e il violino, accompagnando lo spettatore in un percorso che affronta la grande opera di Fabrizio.

Queste le prime date:
25 giugno al Festival Summer Cult di Piacenza
10 luglio al Ferrara Summer Festival di Ferrara
19 luglio al Multiculturita Summer Festival di Capurso (BA)
24 luglio al Restart Live Fest a Cosenza
27 luglio in Piazza Garibaldi a Cervia (RA)
29 luglio Arena sul Mare di Ancona
31 luglio al Festival Abbabula di Alghero (SS)
1 agosto al Parco dei Suoni di Riola Sardo (OR)
2 agosto al Rocce Rosse & Blues Festival di Lanusei (NU)
6 agosto al Mont’Alfonso Sotto Le Stelle 2025 di Castelnuovo di Garfagnana (LU)
7 agosto al Vallecamonica Summer Music 2025 di Edolo (BS)
12 agosto al Wave Summer Music 2025 di Zafferana Etnea (CT)
1 settembre al Mantova Summer Festival a Palazzo Te di Mantova

E’ USCITA LA COLONNA SONORA ORIGINALE DEL NUOVO FILM DI PUPI AVATI, "L'ORTO AMERICANO", FIRMATA DA STEFANO ARNALDI

È disponibile in digitale la colonna sonora originale, a firma di Stefano Arnaldi ed edita da Edizioni Curci e Concertone, de “L’orto Americano”, il nuovo film di Pupi Avati, attualmente nelle sale italiane con 01 Distribution. Il film è stato presentato Fuori Concorso all’81ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato scelto come chiusura della kermesse.
“L’Orto Americano” di Pupi Avati è una produzione Duea Film, Minerva Pictures con Rai Cinema, prodotto da Antonio Avati, Gianluca Curti e Santo Versace in collaborazione con Regione Emilia – Romagna.
Nel film Filippo Scotti, Roberto De Francesco, Armando De Ceccon, Chiara Caselli, Rita Tushingham, Massimo Bonetti, Morena Gentile, Mildred Gustafsson e Romano Reggiani. Firmano la sceneggiatura Pupi Avati e Tommaso Avati.
“L’Orto Americano” è un film gotico ambientato a Bologna, nei giorni successivi alla liberazione. Racconta la storia di un giovane problematico con ambizioni letterarie, travolto da un amore improvviso per una nurse dell’esercito americano. Basta uno sguardo perché lui la consideri la donna della sua vita.
Per uno strano caso del destino, un anno dopo il ragazzo si trasferisce nel Midwest americano, in una casa che è separata da quella della giovane soltanto da un orto. Lì vive l'anziana madre della ragazza, disperata per la scomparsa della figlia, che dopo la guerra aveva scritto che si sarebbe sposata con un italiano, senza dare più notizie.
Inizia così una ricerca carica di tensione, che porterà il protagonista a vivere momenti drammatici fino a un epilogo del tutto inaspettato, proprio in Italia.
“Non è la prima volta che lavoro con Pupi, e ogni volta mi trovo ad affrontare un film completamente diverso dal precedente – afferma Stefano Arnaldi – Un horror gotico padano, in bianco e nero, non sembra inizialmente un lavoro facile, ma Pupi riesce a farti entrare nel suo mondo e nella sua fantasia attraverso un largo viale alberato e farti trovare nel bianco e nero un’infinità di colori. Noi compositori corriamo sempre un grande rischio: la musica è così potente da poter facilmente rovinare un film anziché esaltarne il significato. Pupi mi ha offerto il suo film con una sincerità, una visione fantastica e intonsa pari a quella di un bambino, senza mai sentirsi in dovere di giustificare quello che molte volte è difficile ammettere a noi stessi: la fantasia è fantasia, e anche se accompagna silenziosamente la realtà di tutti i giorni, dei nostri pensieri, deve rimanere libera e infinita”.

 

(© 9Colonne - citare la fonte)