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direttore Paolo Pagliaro

ANCORA RAID SU GAZA
CARNEFICINA DI CIVILI

ANCORA RAID SU GAZA <BR> CARNEFICINA DI CIVILI

Non si arresta la ripresa della guerra a Gaza. Fonti interne all’enclave riferiscono che sono in corso attacchi aerei in diverse zone della Striscia, mentre i bombardamenti notturni sono proseguiti a ritmo serrato. Sono stati segnalati attacchi da parte di aerei israeliani nei pressi di Khan Younis, nel sud di Gaza, nonché in diverse aree a sud di Gaza City, vicino all'estremità settentrionale della Striscia. In questi raid sarebbero morte almeno 13 persone.

Quds news, un'emittente di Gaza legata ad Hamas, afferma che il bilancio delle vittime nella rinnovata offensiva israeliana è salito a 429. Le autorità sanitarie controllate da Hamas avevano precedentemente stimato il bilancio delle vittime a 408. Secondo una dichiarazione del governo israeliano, questi bombardamenti – senza precedenti dall’accordo di cessate il fuoco concluso con Hamas a gennaio – seguono “il ripetuto rifiuto di Hamas di rilasciare gli  ostaggi, nonché il suo rifiuto di tutte le proposte ricevute dall’inviato presidenziale americano, Steve Witkoff, e dai mediatori”.

“Quello che è successo a Gaza è solo l'inizio”, ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un discorso televisivo nella serata di ieri, assicurando che “i negoziati non si svolgeranno ora che solo sotto il fuoco”. Tel Aviv ha inoltre specificato che gli attacchi aerei sono stati effettuati “in pieno coordinamento” con gli Stati Uniti. A confermarlo, la stessa portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt: “l'amministrazione Trump e la Casa Bianca sono state consultate  dagli israeliani in merito ai loro attacchi a Gaza”, ha dichiarato a Fox News.

“Invitiamo i paesi amici che sostengono la giusta causa palestinese a fare pressione sul governo degli Stati Uniti affinché ponga fine a questa aggressione e a questa guerra genocida contro civili indifesi”, ha scritto Hamas in una dichiarazione nella serata di ieri.

È ancora una volta del resto evidente che l’azione militare dello Stato ebraico stia provocando vittime nella stragrande maggioranza dei casi tra civili innocenti: testimonianze attendibili parlano di donne e bambini maciullati dalle bombe dell’aviazione con la Stella di David.  “Siamo inorriditi dagli attacchi lanciati oggi da Israele contro la popolazione di Gaza che hanno infranto il cessate il fuoco in vigore da quasi 2 mesi. Tra le centinaia di morti, secondo il ministero della salute, Medici Senza Frontiere (MSF) ha ricevuto 75 corpi senza vita e decine di feriti in 4 strutture supportate dall’organizzazione. Il personale di MSF è stato colto completamente di sorpresa e si è trovato ancora una volta a dover affrontare un afflusso di vittime di massa, molte delle quali bambini”. A dirlo è Claire Magone, direttrice generale di Medici Senza Frontiere (MSF). “In linea con quanto fatto dall'ottobre 2023, Israele ha scelto ancora una volta di punire collettivamente la popolazione di Gaza, con l'esplicita approvazione del loro più stretto alleato, gli Stati Uniti, colpendo con un'intensità mai vista dalle prime fasi della guerra. Per oltre 15 mesi, la popolazione di Gaza è stata uccisa indiscriminatamente, mutilata, affamata e sfollata. Con questi ultimi spietati attacchi e ordini di evacuazione, le forze israeliane ci fanno temere che stia per avere inizio una nuova fase delle operazioni militari a Gaza. I palestinesi non saranno in grado di sopportarlo, né fisicamente né mentalmente” sottolinea Magone.

Tra le reazioni internazionali da segnalare quella del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez: “Atroce. Triste. Inaccettabile”, ha scritto Sanchez su X. La Spagna “chiede la ripresa del cessate il fuoco come unica via per ottenere la liberazione di tutti gli ostaggi e migliorare la situazione umanitaria”, ha affermato il Ministero degli Affari Esteri in una nota. “Gli attacchi indiscriminati contro la popolazione civile costituiscono una violazione del diritto internazionale umanitario”, ha aggiunto. Negli ultimi mesi, la Spagna è emersa come una delle voci più critiche all'interno dell'Unione Europea nei confronti del governo di Benjamin Netanyahu. Il 28 maggio ha riconosciuto lo Stato di Palestina, contemporaneamente all'Irlanda e alla Norvegia, attirandosi l'ira di Israele.

Va detto comunque che nel corso della giornata di ieri si sono accumulate le condanne da parte della comunità internazionale verso Israele. Francia, Qatar, Russia, Egitto, Giordania e Turchia hanno condannato fermamente i bombardamenti israeliani, mentre la Cina si è detta “preoccupata”.  Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha lanciato “un appello urgente affinché il cessate il fuoco venga rispettato”. (19 MAR / deg)

(© 9Colonne - citare la fonte)