di Paolo Pagliaro
Sembra ormai inevitabile che solo mezza Italia riesca a rispettare uno degli impegni più significativi presi con la commissione europea in cambio dei 200 miliardi ottenuti per il Pnrr, e cioè quello di garantire l’asilo nido ad almeno un bambino su tre.
Gli asili nido sono un servizio fondamentale per promuovere l'occupazione femminile, ridurre la povertà educativa e rianimare la demografia ma secondo i calcoli della Banca d’Italia – riferiti oggi dal Sole 24 ore - al termine del Piano, la copertura media si fermerà nel Mezzogiorno al 26,8%. Si andrà dal 19,6 della Sicilia al 29,6 della Puglia.
La copertura del 33% a livello nazionale verrà raggiunta grazie a Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio e Marche e grazie anche alla buona media di Abruzzo e Sardegna.
Le disuguaglianze messe in luce da Bankitalia sono coerenti con l’esito di un’indagine promossa da Fondazione Con il Sud e realizzata da Demopolis: il sondaggio ci dice che per l’83% degli italiani quello fra chi risiede nelle regioni del Centro-Nord e chi vive nel Sud è soprattutto un divario di cittadinanza.
Welfare e servizi pubblici sono promossi nelle regioni del Mezzogiorno solo dal 40% dei cittadini, 27 punti in meno rispetto al Nord. E’ più o meno lo stesso divario che si registra nella disponibilità di asili nido.