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TAJANI: NUOVI SBOCCHI
PER L’EXPORT ITALIANO

TAJANI: NUOVI SBOCCHI <BR> PER L’EXPORT ITALIANO

Un Piano d’Azione per l’export italiano nei mercati extra-UE ad alto potenziale, pensato per accompagnare le imprese sui nuovi scenari globali, tra tensioni commerciali e nuove opportunità. È quanto ha presentato oggi a Villa Madama, a Roma  dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, davanti ai rappresentanti delle principali associazioni del mondo produttivo e agli enti pubblici di promozione dell’internazionalizzazione.

“Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo arrivare a 700 miliardi di euro di esportazioni entro la fine della legislatura. Oggi siamo a 626, ma possiamo e dobbiamo fare di più”, ha dichiarato Tajani, rivendicando il lavoro avviato già alla fine dello scorso anno dal suo dicastero per dotare il Paese di una strategia organica e strutturata per affrontare le sfide del commercio internazionale. “Abbiamo cominciato a lavorare da mesi su un piano che consenta alle nostre imprese di continuare a crescere, anche in un contesto economico e geopolitico in continua evoluzione”, ha spiegato il ministro, sottolineando che il Piano d’Azione si basa su una mappatura dettagliata dei mercati ad alto potenziale e su strumenti operativi di supporto messi a disposizione dal MAECI e dalle agenzie pubbliche.

Tra i Paesi e le aree indicate come prioritari per il rafforzamento dell’export italiano ci sono India, Messico, Arabia Saudita, Indonesia, Vietnam, Sudafrica, Algeria, oltre a regioni come l’Africa sub-sahariana, i Balcani occidentali, l’Asia Centrale e l’America Latina. “Dobbiamo guardare con più intensità a questi mercati, senza ovviamente abbandonare quelli tradizionali come Europa e Stati Uniti, ma ampliando la nostra proiezione internazionale”, ha detto Tajani.

Per rendere più efficace l’azione del governo, il ministro ha annunciato anche una riforma del Ministero degli Esteri, “che sarà un dicastero con una testa politica e una testa economica, attraverso l’istituzione di una direzione generale interamente dedicata alla crescita e all’export”. In parallelo, le Ambasciate italiane saranno sempre più orientate a diventare basi operative per le imprese, in una logica di “diplomazia della crescita”.

Nel corso dell’evento, Tajani ha anche lanciato ufficialmente un servizio operativo per supportare concretamente le imprese italiane: “Da oggi è attivo un numero di cellulare e una casella email dedicata: chi avrà bisogno potrà chiamare o scrivere per avere risposte e assistenza immediata. Nessun imprenditore sarà lasciato solo”, ha dichiarato, mostrando simbolicamente il “tascabile per l’export”, una guida pratica distribuita agli operatori.

A margine della presentazione, nel punto stampa con i giornalisti, Tajani ha risposto a diverse domande legate all’attualità internazionale, in particolare sulle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea. Il ministro ha riferito di aver avuto un lungo colloquio con il commissario europeo Maroš Šefčovič, che ha deciso di rinviare di due settimane l’eventuale adozione di contromisure da parte dell’UE sui dazi, per lasciare spazio al dialogo. “È una scelta di buon senso che condivido pienamente. Questo rinvio ci permette di aprire un confronto con Washington”, ha detto Tajani.

Sul versante della sicurezza internazionale, sollecitato dalle domande dei cronisti, il ministro ha commentato anche le recenti discussioni sulle missioni militari: “Non siamo favorevoli a inviare soldati italiani sotto la bandiera della NATO o dell’Unione Europea. L’unica ipotesi, in caso di evoluzione, potrebbe essere quella di un mandato delle Nazioni Unite, deciso dal Consiglio di Sicurezza” ma è comunque “prematuro”, ha precisato il ministro.

Tajani ha ribadito anche il suo pieno sostegno alla costruzione di un sistema di difesa comune europeo: “La difesa europea non è un’opzione, ma una necessità. Proteggere il Made in Italy significa anche difendere le nostre navi, i nostri commerci, le nostre infrastrutture. Senza Europa, non possiamo affrontare le sfide globali”, ha affermato, citando tra gli strumenti operativi la missione Aspides, che vede impegnata anche la Marina Militare italiana nella protezione delle rotte nel Mar Rosso.

“L’Italia farà tutto ciò che è in suo potere per facilitare il dialogo tra Europa e Stati Uniti, perché dividere l’Occidente significherebbe regalare la vittoria alle autocrazie”, ha concluso il ministro, rilanciando il ruolo del nostro Paese come ponte tra le due sponde dell’Atlantico e come protagonista nella costruzione di un’Europa più forte, più coesa e più capace di difendere i propri interessi economici e strategici. (21 MAR / alp)

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