Un Papa profondamente provato dalla malattia ma con un indomabile spirito vitale. Così è apparso questa mattina, a mezzogiorno, il pontefice che si è affacciato a benedire la folla della “basilica spontanea” in cui si è trasformato il policlinico Gemelli nel quale Francesco è ricoverato da 37 giorni. Pur faticando vistosamente ad articolare le parole, il successore di Pietro nei pochi secondi in cui è apparso al pubblico, ha trovato la forza per elogiare un’anziana signora che tra la folla aveva in mano un mazzo di fiori gialli.
“In questo lungo tempo di ricovero, ho avuto modo di sperimentare la pazienza del Signore, che vedo anche riflessa nella premura instancabile dei medici e degli operatori sanitari, così come nelle attenzioni e nelle speranze dei familiari degli ammalati. Questa pazienza fiduciosa, ancorata all’amore di Dio che non viene meno, è davvero necessaria alla nostra vita, soprattutto per affrontare le situazioni più difficili e dolorose”. Così Papa Francesco, poco prima delle dimissioni dal Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma per Casa santa Marta – annunciate ieri sera dall’equipe medica che lo ha avuto in cura dallo scorso 14 febbraio – e poco prima della sua benedizione che ha voluto lasciare affacciandosi da un balconcino al quinto piano del nosocomio universitario romano. A seguirlo molti fedeli da Piazza San Pietro e dal Policlinico Gemelli.
Il papa ha salutato con il pollice alzato e pronunciato alcune parole: “Ringrazio tutti, saluto questa signora con i fiori gialli", rivolgendosi ad una donna presente sotto il balconcino. Ha benedetto la folla di fedeli. E poi la partenza per il Vaticano, con una tappa a Santa Maria Maggiore per un momento di preghiera e di ringraziamento alla Madonna “Salus Populi Romani”. Ha raggiunto il Vaticano alle 12,58.
Il pontefice, nel suo messaggio scritto per l’Angelus, ha voluto, ancora una volta, ricordare i paesi in guerra: “Mi ha addolorato la ripresa di pesanti bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, con tanti morti e feriti. Chiedo che tacciano subito le armi; e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo, perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo. Nella Striscia la situazione umanitaria è di nuovo gravissima ed esige l’impegno urgente delle parti belligeranti e della comunità internazionale. Sono lieto invece – ha scritto ancora - che l’Armenia e l’Azerbaigian abbiano concordato il testo definitivo dell’Accordo di pace” ed ha auspicato che “esso sia firmato quanto prima e possa così contribuire a stabilire una pace duratura nel Caucaso meridionale”. E l’invito a “pregare per me: vi ringrazio tanto! Anch’io prego per voi. E insieme imploriamo che si ponga fine alle guerre e si faccia pace, specialmente nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Repubblica Democratica del Congo”.
La notizia delle dimissioni del Papa “ci riempie di gioia. In queste settimane lo abbiamo accompagnato con la preghiera e continueremo a sostenerlo così come è accaduto nei dodici anni di Pontificato”, ha detto il card. Matteo Zuppi, presidente della cei appena dopo l’annuncio ieri sera: “durante questa lunga degenza, ci ha mostrato la ‘benedizione’ che si nasconde dentro la fragilità, perché proprio in questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore” (Angelus, 2 marzo). Dalla cattedra dell’ospedale, ci ha ricordato quanto è necessario il “miracolo della tenerezza’, che accompagna chi è nella prova portando un po’ di luce nella notte del dolore” (Angelus, 9 marzo). Ora, insieme a lui, diamo ‘lode al Signore, che mai ci abbandona e che nei momenti di dolore ci mette accanto persone che riflettono un raggio del suo amore’ (Angelus, 16 marzo), assicurandogli la vicinanza e la preghiera delle nostre comunità”.
Questa mattina, prima di affacciarsi dal balcone il Papa aveva salutato brevemente il personale e i vertici dell’Università Cattolica e del Policlinico Gemelli.
Intanto questa sera sarà il card. Mauro Gambetti, arciprete della basilica di San Pietro, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano a guidare il Rosario per la salute del Papa, alle 19 in piazza San Pietro, come ha annunciato questa mattina la Sala Stampa della Santa Sede.
(23 mar – com)
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