“Ai figli solo il cognome della madre. Anziché creare infiniti problemi con la gestione dei doppi cognomi, dopo secoli in cui i figli hanno preso il cognome del padre, stabiliamo che dalla nuova legge prenderanno il solo il cognome della madre. E’ una cosa semplice ed anche un risarcimento per una ingiustizia secolare che ha avuto non solo un valore simbolico ma è stata una delle fonti culturali delle disuguaglianze di genere". Così su X Dario Franceschini, senatore del Pd, annunciando la presentazione di un disegno di legge per attribuire ai figli soltanto il cognome della madre. Una proposta che si unisce ai testi sul doppio cognome, già depositati al Senato. “Oggi Dario Franceschini ha annunciato che presenterà una sua proposta per l’attribuzione del solo cognome della madre ai figli, perché gli sembra una soluzione più semplice oltre risarcitoria della condizione di invisibilità della maternità durata secoli. Quella sull’attribuzione del cognome della madre ai figli è una battaglia di civiltà e il fatto che una proposta di avanguardia venga da un uomo è un’innovazione positiva e coraggiosa, un riconoscimento sincero dei fatti e della storia. Non è un caso se la Lega già passa all’attacco” dice la senatrice del Pd
Valeria Valente. Infatti, Matteo Salvini commenta così sui social: "Ecco le grandi priorità della sinistra italiana: invece del doppio cognome, togliere ai bimbi il cognome del padre! Ma certo, cancelliamoli dalla faccia della terra questi papà, così risolviamo tutti i problemi… Ma dove le pensano ste idee geniali?". "Dopo genitore 1 e genitore 2 ecco una trovata un po’ balzana per uscire dall'anonimato e magari strizzare l'occhio a chi usa la bandiera del patriarcato per fare lotta politica e non occuparsi dei problemi veri. Non oso poi pensare al caos negli uffici dell'anagrafe già sotto pressione. Da Franceschini, fine politico, mi sarei aspettato qualche proposta più concreta in favore del genere femminile ancora e di recente dileggiato e offeso da un Professore, la cui P maiuscola appare sempre più sbiadita e traballante" dichiara la deputata della Lega ed ex magistrato, Simonetta Matone. (Roc)