Roma, 26 mar - Ricomprendere i medici di medicina generale all'interno del Servizio Sanitario Nazionale: quali sono i vantaggi e, se ci sono, anche quali sono le criticità da superare? Secondo Mariolina Castellone, senatrice del Movimento 5 Stelle “è una necessità, visto che in questo momento stiamo facendo una riforma della medicina territoriale che prevede un nuovo modello organizzativo per il territorio, che deve diventare davvero il filtro per l'ospedale se vogliamo liberare il pronto soccorso. Tra l'altro sono gli stessi medici che chiedono di avere un nuovo modello lavorativo, un nuovo modello organizzativo che preveda una multidisciplinarità all'interno delle strutture territoriali”. Continua Castellone: “Quello che chiediamo e quello che appoggiamo, che poi è la visione del ministro, è aprire un doppio canale che preveda anche la dipendenza per i giovani medici che vogliono lavorare con modelli contrattuali diversi, che li valorizzino sempre di più. Quindi da un lato un modello lavorativo diverso, che in qualche modo riprenda l'organizzazione del resto di Europa, dall'altro lavorare anche alla formazione che deve essere una formazione specialistica”. Secondo Castellone infatti “non possiamo continuare ad avere dei medici di medicina generale che sono formati sul territorio, nelle regioni, con curriculum che cambiano da regione a regione, serve un modello formativo che valorizzi sempre più la qualità”.
(PO / Sis)